In che modo la pandemia sta influenzando il mondo digitale applicato a travel, lifestyle e moda? Lo spiega, in questa intervista, Guido Ampollini, esperto di digital trends e fondatore di GA.Agency, boutique digital agency basata a Londra che conta tra i propri clienti brand quali Gruppo Calzedonia, Technogym, Molteni&c, KIKO Milano, KARL, Gruppo Alpitour ed Expedia. In questo contesto, le sfide sono molteplici, e tutto è ancora in divenire. Ma una cosa è chiara: senza un approccio digitale, non c’è futuro.
Mai come oggi, in piena pandemia e reduci da un serrato lockdown, ci si è resi conto di quanto il digitale sia determinante per le imprese legate al mondo fashion, lifestyle e travel. Quali sono i principali trend che, in questo contesto, si sono manifestati e si stanno evidenziando?
Il mondo dei viaggi e del turismo è stato uno dei più colpiti ma è un settore che già in passato ha dimostrato di sapersi rialzare. Molte realtà che operano nel travel si stanno muovendo per tutelare i consumatori facendo ripartire il settore con iniziative che vanno incontro alle mutate esigenze: ad esempio, uno dei nostri clienti, Alpitour, leader nel mercato italiano per i pacchetti vacanze, ha previsto per le prenotazioni fino al 31 ottobre 2020 un rimborso del 100% del costo, senza penali e senza voucher, nel caso in cui si fosse impossibilitati a partire per questioni legate al Covid-19. Anche un altro nostro cliente, Expedia, sta cercando di tutelare il consumatore offrendo un maggior numero di hotel a cancellazione gratuita e ha aggiunto inoltre l’opzione di poter cancellare un viaggio online, senza passare dal customer service.
In ambito lifestyle invece, fin dall’inizio della crisi abbiamo assistito a un fortissimo incremento delle ricerche relative al fitness, sotto diversi aspetti: da un lato un’enorme crescita nelle ricerche di accessori utili per l’esercizio fisico, sia in Italia che all’estero, dall’altro un forte incremento di ricerche relative al DIY fitness a casa o per corsi online, soprattutto gratuiti, anche via Instagram. I brand più organizzati hanno saputo cavalcare questo trend attivando a titolo gratuito (o a costo irrisorio) i propri corsi online, in questo modo hanno accresciuto enormemente la propria user base e hanno aumentato la brand awareness che potranno poi monetizzare in futuro. Due esempi, qui a Londra, sono Core Collective che ha triplicato i suoi followers, cosi come Barry’s bootcamp che ha visto la sua user base passare da 250k a 350k followers in due mesi.
Infine, nel comparto moda, i trend sono legati principalmente alla ricerca di nuove tecnologie per prepararsi a un nuovo modo di vivere la user experience nel settore dell’abbigliamento: crescono le start up che offrono visite in Virtual Showroom e quelle che consentono di creare avatar per provare virtualmente i capi d’abbigliamento.
Come si stanno rapportando all’e-commerce questi tre ambiti?
In questo contesto le aziende che prima dell’arrivo del Covid-19 avevano già attivo un canale di vendite online si sono trovate sicuramente avvantaggiate rispetto ai loro competitor perché hanno potuto puntare sull’unico canale di vendita disponibile. In molti casi hanno addirittura investito per potenziarlo ulteriormente e non trovarsi impreparate in futuro.
Lo stesso vale per le aziende che negli anni passati hanno investito nella tecnologia giusta per proprie necessità, trovando il modo di gestire i digital ads in maniera efficiente o ottimizzando il sito per ottenere il massimo delle conversioni e dalla SEO. Queste realtà sono riuscite a limitare i danni causati da questo improvviso e radicale cambiamento dei consumi.
Le aziende che non possedevano un canale di vendita online, per contro, si stanno muovendo per recuperare il gap e accelerare il processo di digitalizzazione: negli ultimi due mesi almeno cinque brand, tra attuali e potenziali clienti, ci hanno presentato il loro programma per lanciare l’e-commerce nei prossimi 6/12 mesi.
Quali sono le prospettive post Covid-19? In che modo questa pandemia cambierà l’approccio al digitale?
In una ricerca che abbiamo recentemente pubblicato sul nostro blog a riguardo del mercato USA (non in totale lockdown), il peso dell’e-commerce sul fatturato medio delle aziende è passato dal 16% nel 2019 (con una crescita media del 1.5% per anno) al 27% nel mese di aprile 2020. Questo dato conferma il nostro pensiero per cui questa crisi porterà a una forte accelerazione della crescita dell’online a discapito dell’offline.
Le aziende italiane con l’e-commerce attivo nel mondo dell’abbigliamento e della moda, dopo le prime settimane di incertezza (tra fine febbraio e fine marzo), hanno registrato una crescita importante del fatturato, anche a tripla cifra. Discorso analogo per il comparto del lifestyle.
Se da un lato questa è la logica conseguenza della chiusura dei negozi e luoghi fisici, dall’altro l’affacciarsi di molti nuovi utenti al mondo dell’e-commerce e dei servizi digitali ha dato una forte accelerazione al trend di crescita del canale, che non scomparirà in futuro perché questa crisi sta portando a una notevole espansione del bacino di utenti.
In che modo le supportate in questo contesto sfidante?
Cercando di dare il massimo per aiutare i nostri clienti in un momento cosi difficile. La nostra agenzia fornisce servizi tailor made per ogni singolo cliente che tengono conto delle esigenze di quel preciso momento. Grazie a una struttura snella e dinamica riusciamo ad adattarci velocemente ai cambiamenti e a prevedere alcuni trend. Questo ci permette di garantire l’offerta di un servizio maggiormente dedicato rispetto a quello prodotto da realtà più grosse, instaurando un rapporto molto personale con i nostri clienti. Recentemente abbiamo aggiunto nuovi servizi relativi al media buy per permettere ai nostri clienti di targetizzare nuove audience, come per esempio campagne pubblicitarie su TikTok e Snapchat, mentre l’anno scorso abbiamo introdotto la gestione e promozione sul canale Amazon, servizio in forte crescita. Il 2020 sarà un anno sfidante per tutti, e chi investirà nel digital per crescere adesso trarrà giovamento da questa crisi soprattutto nel medio/lungo periodo. Chi non si adatterà velocemente a questo cambiamento rischia di rimanere fuori.
Inoltre, avete lanciato un servizio di consulenza gratuito per la definizione una strategia di digital marketing post covid-19, di cosa si tratta?
Abbiamo sviluppato un’iniziativa per sostenere le realtà che si stanno preparando alla propria rivoluzione digitale. Alle aziende con un giro di affari che supera 1 mln € offriamo un servizio di consulenza gratuita per la definizione di una strategia di digital marketing post Covid-19 Link.
Il nostro team di esperti in digital strategy, social media ads, search marketing, etc. spenderà dalle 10 alle 20 ore per attuare un’analisi approfondita dello stato attuale situazione del brand, del settore in cui opera industria e dei competitor per poi suggerire un’allocazione del budget di marketing diviso per canali, stagionalità, potenziali ritorni, etc. Il potenziale cliente deciderà poi se eseguirlo attraverso GA.Agency oppure no.