Nella fase di difficoltà scatenata dall’emergenza sanitaria, Burberry sceglie di non ricorrere all’aiuto del governo britannico, impegnandosi a mantenere la paga base per tutti i dipendenti che non siano in grado di lavorare in remoto e riducendo del 20% gli stipendi dei top executives per il periodo aprile-giugno. A riferirlo è Wwd, che riporta alcune dichiarazioni del CEO di Burberry, Marco Gobbetti: “Mentre continuiamo a intraprendere azioni di mitigazione per contenere i costi e per proteggere la nostra posizione finanziaria – ha detto il numero uno della griffe -, ci impegniamo anche a salvaguardare posti di lavoro e a sostenere le attività di soccorso durante l’emergenza sanitaria globale”.
Tra le maison del lusso, anche Chanel ed Hermès hanno comunicato che non faranno ricorso agli aiuti statali.
La pubblicazione dei risultati 2019-20 di Burberry è inoltre stata posticipata dal 14 al 22 maggio per “venire incontro ai revisori oberati di lavoro durante la crisi”.
Ad oggi, la società si concentrerebbe dunque sulla riduzione delle “spese non essenziali”. Burberry ha temporaneamente chiuso la gran parte dei suoi store e ha convertito la fabbrica di trench dello Yorkshire alla produzione di dispositivi di protezione individuale per operatori sanitari e di assistenza.