Salvatore Ferragamo inizia a far luce sui conti del coronavirus del primo trimestre dell’anno. Il gruppo toscano è tra le prime maison italiane a presentare una trimestrale comprendente la prima parte del periodo di crisi. Nei tre mesi al 31 marzo scorso, società ha registrato ricavi per 220 milioni di euro, in diminuzione del 30,6% a tassi di cambio correnti (-31,4% a cambi costanti) rispetto al corrispondente periodo di un anno fa.
“Il gruppo – si legge nella nota di Ferragamo – ha registrato una solida performance nel mese di gennaio in tutti i mercati principali, che si è poi progressivamente deteriorata, nei mesi di febbraio e marzo, prima in Cina e in Asia e successivamente in Europa, in America e nel resto del mondo, a seguito del rapido diffondersi della pandemia dovuta al nuovo coronavirus, conosciuto come Covid-19”.
Le conseguenti decisioni degli Stati in materia di divieti e di blocchi delle attività commerciali (e del traffico internazionale) hanno portato alla chiusura della maggior parte della rete distributiva della griffe fiorentina negli stessi Paesi e a una “significativa diminuzione del traffico” nella restante parte.
Il Consiglio di Amministrazione dell’azienda guidata da Micaela Le Divelec Lemmi ha approvato di posporre al giorno 8 maggio 2020 la data dell’assemblea ordinaria degli azionisti, di revocare la proposta di distribuzione dell’utile di esercizio 2019 e di istituire al proprio interno di un Comitato Esecutivo per fare fronte all’emergenza determinata dalla pandemia in corso.