Chanel manda un segnale forte in termini di responsabilità sociale. Mentre la quasi totalità del mondo imprenditoriale si rifugia in meccanismi di sostegno, bloccando ogni possibilità di uscita di cassa, la maison francese ha annunciato che non ricorrerà allo strumento della Cassa Integrazione previsto dallo Stato italiano per le sue società industriali e i suoi centri di distribuzione e di coordinamento. *
Pertanto, per un periodo di 8 settimane, pari a 40 giorni lavorabili, Roveda, Gensi, Samanta, Global DC Chanel Coordination Srl Vittuone e Chanel Coordination Srl Osmannoro si impegnano a mantenere al 100% gli stipendi dei loro 750 dipendenti.
“L’obiettivo – ha dichiarato il gruppo francese del lusso – è di non pesare sui conti pubblici, in modo che lo Stato italiano possa sostenere, in via prioritaria, le aziende più vulnerabili, e, naturalmente, concentrare le sue risorse sul sistema sanitario, il personale medico e tutti gli organismi preposti al soccorso delle persone”.
La decisione si affianca alle misure adottate dalla maison in altri Paesi. In Francia, dal 16 marzo all’8 maggio restano garantiti gli stipendi per 8.500 dipendenti.
Inoltre, per contribuire agli sforzi di solidarietà nazionale, Chanel ha elargito una donazione nei confronti di alcune strutture ospedaliere italiane e di servizi di emergenza per migliorare le condizioni di lavoro del personale medico che è in prima linea dall’inizio dell’epidemia e ha fornito apparecchiature informatiche per permettere ai pazienti ricoverati in isolamento di poter restare in contatto con i propri familiari in un momento così delicato.
* Notizia integrata il 3 aprile 2020 alle ore 10.00
La società Chanel ha precisato che “nello spirito di uno sforzo reciproco, per prepararsi alla fine della crisi e per mantenere i salari, è stato richiesto ai collaboratori di partecipare all’iniziativa di solidarietà utilizzando alcuni giorni di ferie”.