Il Coronavirus ferma le lancette svizzere. O, almeno, una parte di esse. A causa dell’epidemia in corso, infatti, quest’anno non si terrà il Salone internazionale dell’alta orologeria di Ginevra, Watches & Wonders. La manifestazione doveva svolgersi dal 25 al 29 aprile. Ad annunciarlo, in una nota, è la stata la Fondazione dell’alta orologeria (Fhh): “Alla luce degli ultimi sviluppi relativi alla diffusione mondiale del Covid-19 – si legge nel comunciato -, è responsabilità della Fhh anticipare i rischi che i viaggi e i grandi raduni internazionali potrebbero generare nelle prossime settimane”. La Fondazione sta già lavorando ai preparativi per l’edizione del 2021. La manifestazione riunisce decine di marchi orologieri, tra cui quelli del gruppo Richemont, ma anche alcune case indipendenti.
Fino a questa mattina, invece, non sono arrivate comunicazioni in merito a un rinvio di Baselworld 2020, fiera di riferimento del settore con espositori come Rolex, Patek Philippe, Zenith, Hublot e Tag Heuer, in calendario, a Basilea, dal 30 aprile al 5 maggio. Le ultime dichiarazioni disponibili sono quelle rilasciate lunedì 24 febbraio da Michel Loris-Melikoff, managing director di Baselworld: “Confermo lo svolgimento, pur monitorando da vicino insieme alle autorità l’evolversi della situazione”.
A causa del virus, nel frattempo, i gruppi Citizen e Bulova hanno ritirato la loro partecipazione, assicurando un ritorno nel 2021.
Nelle scorse settimane, anche Bulgari ha annunciato l’uscita dalla manifestazione di Basilea: “Dopo il successo della Lvmh Watch Week a Dubai a gennaio – spiega la nota -, e considerando l’attuale situazione socio-economica con le crescenti incertezze di viaggio dei visitatori internazionali, Bulgari Horlogerie ha deciso di non partecipare a Baselworld 2020”.
L’export di orologi svizzeri ha chiuso il 2019 con il segno positivo (+2,4%), toccando i 21,68 miliardi di franchi (circa 20,30 miliardi di euro). Nel solo mese di dicembre, le esportazioni sono aumentate del 5,8% a 1,72 miliardi. Quanto all’andamento dei maggiori mercati, nei 12 mesi Hong Kong ha perso l’11,4%, mentre sono cresciuti Stati Uniti (+8,6%), Cina (+16,1%), Giappone (+19,9%), Regno Unito (+10,8%), Singapore (+14,6%) ed Emirati Arabi Uniti (+2,4 per cento).