I prezzi del lusso potrebbero salire nel 2020 e determinanti potrebbero essere le policy attuate dalle maison più note. A dirlo è Vogue Business, secondo cui a fare da price-setter sarà Louis Vuitton. Una volta che il leader di settore attuerà dei rincari, le altre aziende saranno incoraggiate, a loro volta, ad alzare l’asticella. I prezzi della maison ammiraglia di Lvmh sono rimasti “sostanzialmente piatti” negli ultimi 4 anni, fatta eccezione per una crescita del 6% registrata nel 2018 (dati Credit Suisse).
Secondo il BenchMarque di Deloitte, riferisce Vogue Business, “il prezzo medio per Louis Vuitton è già aumentato di quasi 4 punti percentuali in Cina nell’ultimo anni in valute locali”. Il costo dei prodotti di Vuitton sarebbe inoltre più alto in Paesi come il Giappone e il Regno Unito, ma “stabile nella maggior parte principali mercati”. Nessun commento, continua la testata, da parte dei portavoce della maison francese.
“È da verificare – continua Vogue Business – quanto possano essere ampi gli aumenti di prezzo nel mondo nel 2020. Sarah Willersdorf, partner e managing director di Boston Consulting Group, ritiene che saranno probabilmente trascurabili, mentre Credit Suisse si aspetta aumenti dei prezzi “aggressivi” in tutti i mercati chiave”.
I fattori che determinano i prezzi pagati dai consumatori per i beni di lusso sono numerosi, tra cui il costo delle materie prime, il costo delle spedizioni in tutto il mondo, le tariffe, le tasse locali, l’inflazione generale nei costi di beni e servizi e i tassi di cambio. A incidere è anche la scelta di un brand spostare verso l’alto il proprio posizionamento.
Molte aziende negli anni hanno alzato i prezzi per allineare l’Occidente con la Cina, incoraggiando il consumo domestico nell’ex Celeste Impero. “I prezzi – continua Vogue Business – sono ora più vicini che mai con una Speedy Bag di Louis Vuitton che in Cina costa solo 12 centesimi in più che negli Usa”. Gli sforzi per avvicinare i diversi mercati ha indebolito l’incidenza dello shopping dei turisti cinesi nel mondo. “In alcuni momenti quest’anno – conclude Vogue Business – è stato più vantaggioso acquistare prodotti di lusso a Shanghai che a Tokyo, destinazione di shopping per i turisti provenienti dalla Cina e che oggi beneficia della situazione turbolenta di Hong Kong”.