“Le taglie saranno un concetto superato entro 10 anni. Ognuno potrà procedere al proprio body scan attraverso una fotocamera”. A parlare è il CEO di Levi Strauss, Chip Bergh, che alla Cnbc si è detto convinto che il modello di taglie tradizionale sia destinato a scomparire, quando gli scanner per il corpo e le fotocamere consentiranno ai clienti di acquistare vestiti che si adattano esattamente alla loro corporatura. Le innovazioni tecnologiche del player più noto del mondo denim ambiscono alla personalizzazione delle proposte in chiave sostenibile, pensando al made to measure come metodo per ridurre sprechi e resi.
Tra i programmi green di Levi’s ci sono anche Water Less (che avrebbe già consentito il risparmio di 3 miliardi di litri d’acqua per la finitura dei jeans) e Flx, la tecnologia laser che conferisce ai pantaloni l’aspetto che i consumatori desiderano, riducendo il tempo necessario per produrre i jeans, nonché il lavoro fisico e le sostanze chimiche necessarie per completare il processo.
Gli sforzi del gruppo, che è tornato sui listini lo scorso marzo, sono concentrati inoltre sullo sviluppo di un sistema, basato sulla blockchain, in grado di aumentare il numero di revisori esterni dei report sulle condizioni di lavoro e sicurezza dei propri dipendenti. Per riuscirci, Levi’s ha siglato un accordo con la scuola di specializzazione in salute pubblica dell’Università di Harvard e con l’organizzazione New America. A utilizzare per primi i sistemi di auto-segnalazione e sondaggio potenziati dalla blockchain saranno alcuni stabilimenti messicani, che producono articoli per Levi Strauss e che danno lavoro a circa 5mila persone. Il provider della nuova blockchain solution sarà l’azienda newyorkese Consensys, mentre a finanziare il progetto è il Dipartimento di Stato degli Stati Uniti.
Levi Strauss & Co ha chiuso il terzo trimestre dell’anno registrando ricavi a quota 1,45 miliardi di dollari (circa 1,27 miliardi di euro), in crescita del 4% sullo stesso periodo l’anno scorso. L’America ha totalizzato vendite per 771 milioni di dollari, in calo del 3% sui 793 milioni del 2018. A pesare su questo risultato, come spiegato nella nota ufficiale, è stato il declino del business wholesale, il quale è stato però parzialmente compensato dalla crescita del direct-to-consumer.