Terzo quarter in forte crescita per Puma, che però teme gli effetti della guerra dei dazi tra Cina e Stati Uniti. Nei tre mesi il gruppo dello sportswear ha registrato vendite in aumento del 17% a 1,5 miliardi di euro e un ebitda di 162 milioni di euro, a +25 per cento. Nei primi nove mesi dell’anno i ricavi di Puma sono cresciuti del 16% a 4,02 miliardi di euro, mentre il reddito operativo aziendale segna un +28% a 300 milioni.
“Il terzo trimestre si è sviluppato in modo molto positivo per noi, concludendosi come il miglior trimestre mai archiviato sia in termini di ricavi che di ebit”, ha dichiarato l’amministratore delegato Björn Gulden in una nota.
Trainante, a livello geografico, la performance delle Americhe e dall’Asia-Pacifico, in particolare della Cina. Nei nove mesi infatti, i ricavi sono aumentati del 26,5% a valuta costante in Asia-Pacifico e del 18% nelle Americhe. La regione Emea evidenzia invece una progressione più contenuta (+8 per cento).
Il marchio tedesco prevede ora una crescita del 15% nel 2019 (contro stime precedenti a +13%) nonostante le tensioni commerciali tra Cina e Stati Uniti. In Cina il marchio produceva il 50% dei suoi prodotti destinati agli Stati Uniti, mentre ora l’ha ridotto a circa il 20 per cento. “Continueremo a ridurlo”, ha concluso Gulden. Inoltre, il brand è ora deciso ad acquistare merci in altri Paesi, quali il Vietnam e l’Indonesia.