Da online a offline, il brand Tela Blu ne ha già fatta di strada dal suo debutto digitale nel 2017. Nata dall’intuizione della famiglia Danna, che opera nel settore dell’abbigliamento da più di 30 anni, la startup torinese opera attraverso un modello di business che elimina tutti gli intermediari, consentendo, così, una riduzione del prezzo di vendita di circa il 50 per cento. Infatti, come si legge sul sito dell’azienda, il prezzo di un pantalone chino in gabardina di cotone 100% proposto da un marchio tradizionale sarebbe di circa 160 euro, in quanto somma i costi di negozio, distributore, marchio e produttore, mentre quello di Tela Blu è di 88 euro, poiché gli unici costi sono quelli di marchio e produttore. Nello specifico, Tela Blu realizza abbigliamento maschile, come t-shirt e polo, camicie, pantaloni e maglieria, dall’impronta classica e continuativa, utilizzando solo tessuti frutto di un’estrema ricerca, e quindi cotone americano, lino irlandese, merino neozelandese e cashmere della mongolia.
Non solo. Lo scorso dicembre Tela Blu ha anche aperto il suo primo negozio fisico. Lo store N.01, ha preso casa in via dell’Arcivescovado 8/c, a Torino, e si propone di essere il primo di una serie. In programma, infatti, ci sono già due nuove aperture a Milano e Roma nel 2020. Il tutto, ovviamente, nell’ottica di una strategia omnichannel, dove l’online (che conta più dell’80% del business) e offline viaggiano all’unisono.