Negli ultimi anni, entrambi i brand hanno performato meglio del mercato, registrando ricavi in crescita double-digit. Morgan Stanley ha definito la performance di Dior “eccezionale nel settore”, stimando, per il 2019, vendite in crescita del 18,7% a 6,3 miliardi di euro, “con profitti operativi – si legge su Wwd – superiori al miliardo di euro, cinque volte più alti rispetto ai dati di dieci anni fa”.
Lo scorso giugno, pronto a mettere a tacere le indiscrezioni relative alla vendita della maison della doppia C, Philippe Blondiaux, chief financial officer di Chanel, è entrato nel merito della performance del 2018, quando il gruppo controllato dai fratelli Alain e Gerard Wertheimer ha registrato ricavi per 11,1 miliardi di dollari (9,8 miliardi di euro), in crescita del 10,5 per cento. L’utile operativo ha raggiunto i 3 miliardi, a +8% sul 2017. Questo dato, spiega Morgan Stanley, si traduce in un margine operativo del 27%, “lontano” dal 39,5% di Gucci e dal 34,3% di Hermès. Secondo la banca d’affari newyorkese, Dior dovrebbe registrare un ebit del 17,3% nel 2019.