Milano Unica regge gli urti di un avvio di anno poco frizzante per il mondo del tessile. Rilanciando sui temi della Digital transformation e della Sustainable innovation, oggetto della tavola rotonda che, stamattina, ha caratterizzato la cerimonia d’apertura dell’edizione numero 29 del salone italiano del tessile.
Dunque, un’edizione che deve fare i conti con un primo trimestre 2019 che ha registrato una flessione della produzione (-3,5%) e delle esportazioni (-2,3%). Pesa soprattutto il calo della Germania (-18%), principale mercato di sbocco, al quale non sono riuscite a fare da contraltare le performance più che positive di Usa (+15,5%) e Cina (+3,2%). Frenano le esportazioni di cotone (-4,2%) e in maglia (-2,6%) e, a sorpresa, inverte il trend anche la lana, storicamente a forte vocazione all’export. In avvio d’anno la domanda estera di tessuti lanieri è diminuita del 4,7 per cento. Timida crescita per per i tessuti in pura seta (+0,8%) e bene il lino (+9,5%).
In controtendenza con i dati, come si diceva, emerge la tenuta de numero di espositori. Sono complessivamente 608 le aziende presenti a quest’edizione di luglio con le collezioni A/I 2020-2021, un numero che comprende sia le aziende presenti nelle tre anime del salone (Ideabiella, Shirt Avenue e Moda In) che si mantengono a quota 465, in linea con luglio 2018, sia le aziende che partecipano agli Osservatori Giappone e Corea e a Origin passion & beliefs.
Quest’anno, la cerimonia di apertura di Milano Unica, moderata da David Pambianco, è stata incentrata su due temi del momento: Digital transformation e Sustainable innovation alla quale sono intervenuti Carlo Capasa, presidente di Cnmi, Roberto Luongo, direttore generale Ice, Nazzareno Mengoni, co-fondatore di Startupbootcamp Italia, Alberto Paccanelli, neo presidente di Euratex, Marino Vago, presidente di Smi ed Edoardo Zegna, head of content and innovation gruppo Ermenegildo Zegna che hanno raccontato le case history delle diverse aziende del settore e della moda. Fil rouge degli interventi che si sono susseguiti è la necessità da parte delle imprese tessili di adattarsi ai cambiamenti epocali dal punto di vista delle abitudini di acquisto e di comunicazione, con l’invito a utilizzare linguaggi digitali, strategie di marketing, la personalizzazione dei prodotti e a sfruttare a pieno il crescente interesse da parte del mondo della moda alla sostenibilità e alla tracciabilità. A proposito del tema del green, il presidente di Milano Unica, Ercole Botto Poala, ha ricordato come “il tema della sostenibilità va affrontato in ottica di sistema perché altrimenti rischia di diventare solo un costo”. “Voglio sottolineare, poi, che il cambiamento della digital transformation è già in atto – ha sottolineato Botto Poala – e noi siamo gli unici ad avere la filiera completa. Però dobbiamo stare attenti. La prossima selezione nel mondo delle aziende tessili avverrà in base al digital e dobbiamo farci trovare pronti”.
Proprio sul fronte digitale, dopo la fase pilota iniziata a febbraio che ha coinvolto 60 aziende, la piattaforma e-Milanounica, la fiera digitale sviluppata in partnership con Pitti immagine, ha più che raddoppiato il numero di aziende partecipanti, arrivate a quota 153.