Uniqlo alza la posta sui giovani talenti. Per sbloccare un mercato del lavoro tra i più immobili della storia nipponica, il gruppo Fast Retailing, proprietario del marchio, ha annunciato un piano di valorizzazione dei nuovi assunti che sbanca ogni offerta sul tavolo: un titolo manageriale entro tre anni con uno stipendio annuo da 20 a 30 milioni di yen (circa 246mila euro). A renderlo noto è BoF.
La strategia del CEO Tadashi Yanai ambisce ad attirare i talenti più promettenti, avvicinandoli al settore del fast retail. Il manager prevede di attuare il piano nella primavera del 2020, sulla scia di moderati aumenti salariali concessi ai nuovi assunti già da inizio anno.
Il salario promesso da Tadashi è dieci volte più alto rispetto alla media concessa dal rigido mercato del lavoro giapponese e rappresenta circa il triplo del valore medio dei compensi erogati da Fast Retailing.
In un Paese dove il tasso di anzianità della popolazione raggiunge livelli massimi, con la conseguente riduzione della forza lavoro, le imprese si stanno convertendo a misure lavorative meno rigide per incentivare l’occupazione giovanile e il welfare aziendale.
Ad agosto 2018, la retribuzione media annua di Fast Retailing Co. si attestava intorno agli 8,7 milioni di yen all’annuo (circa 71mila euro), secondo un report depositato dall’azienda, mentre lo stipendio più basso raggiunto dal gruppo si aggirava intorno ai 4 milioni di yen annui (circa 33mila euro). In Giappone, lo stipendio medio di un lavoratore impiegato da almeno quattro anni è di circa 3,1 milioni di yen (circa 25mila euro).