Burberry rivede i suoi asset immobiliari, mettendo in vendita i 10 ettari di terreno rilevati a Leeds, nello Yorkshire, con l’intento di costruire un nuovo impianto di produzione per i suoi trench. Questo progetto, mai realizzato, era stato annunciato nel 2015 da Christopher Bailey, allora chief executive officer e chief creative officer della maison britannica. Nel 2017, Burberry ha inaugurato, sempre a Leeds, un polo operativo e di customer service che resterà attivo, così come i siti produttivi delle vicine città di Castleford e Keighley.
“Confermiamo la decisione di vendere la terra che possediamo nel centro di Leeds – ha dichiarato a Wwd Julie Brown, chief operating e financial officer di Burberry -. Dopo una revisione dettagliata, abbiamo concluso che il sito non è adatto a supportare i nostri piani.” Brown ha confermato l’impegno della società rispetto all’area dello Yorkshire e, in generale, alle attività nel Regno Unito. La nuova fabbrica di Leeds avrebbe permesso a Burberry di incrementare la capacità della sua produzione di trench e, con ogni probabilità, di rafforzare altre categorie di outerwear.
“Resta inteso – si legge sempre sulla testata americana – che la decisione di Burberry non ha nulla a che fare con la Brexit, anche se sarebbe stato rischioso investire in una nuova struttura Uk in un momento in cui così tanti marchi e designer stanno spostando le operazioni offshore per evitare potenziali tasse post-Brexit”. Lo scorso gennaio, la stessa Brown aveva dichiarato che Burberry stava studiando contromisure adeguate per un’eventuale uscita ‘no-deal’ della Gran Bretagna dall’Unione Europea.