Peak Performance cresce nel retail e scommette sulle potenzialità del mercato italiano. Tra i mercati di riferimento della label svedese, che produce abbigliamento active e apparel per lo sci, c’è il Nord Europa (Svezia e Norvegia in testa), seguito dalla Germania e dall’Austria.
“Stile e performance sono i concetti chiave che caratterizzano il nostro marchio – ha raccontato a Pambianconews Jeanette Francke, creative & marketing director di Peak Performance -. Da 32 anni infatti lavoriamo nel mondo active proponendo un abbigliamento sci e outdoor adatto ad affrontare le condizioni estreme in alta montagna. Allo stesso tempo inoltre abbiamo studiato anche una linea casual, pensata per il tempo libero o da indossare tra un allenamento e l’altro”.
Peak Performance nasce nel 1986 in Svezia. L’obiettivo delle collezioni è quello di rispondere alle esigenze di tutti gli sportivi, coniugando funzionalità e design accattivante e originale.
“Al momento – ha continuto Jeanette Francke – abbiamo 41 punti vendita distribuiti in tutta Europa. L’e-commerce sta crescendo esponenzialmente ed è certamente una grande parte del nostro business. Oggi circa il 10% delle nostre vendite avviene online e se consideriamo anche l’e-tailors saliamo al 20%. Si tratta di uno dei canali più in crescita a cui, in vista delle strategie future, dedichiamo molti sforzi e risorse”.
In Italia la distribuzione di Peak Performance fa capo a Basic Group, azienda che in portafoglio ha anche altri marchi di moda outdoor, quali Odlo, Ziener e Haglöfs. “Nel 2018 – ha spiegato a Pambianconews Pio Canins , presidente di Basic Group – i risultati di vendita di Peak Performance sono stati soddisfacenti, soprattutto se si considera il mercato italiano. Abbiamo registrato un +16% rispetto al 2017 e il trend per il 2019 sembra essere positivo e in linea con l’anno appena trascorso”. In Italia sono presenti 6 flagship stores di Peak Performance. “Abbiamo in programma nuove aperture – ha concluso Canins-, tra cui in primis c’è sicuramente Milano, seguita da località invernali come Livigno e Courmayeur”.