Tra la fine di gennaio e l’inizio di febbraio l’Italia, come ha comunicato l’ISTAT, è entrata tecnicamente in recessione. Contestualmente, sono stati diffusi i dati delle immatricolazioni auto italiane, le quali hanno registrato un avvio di anno decisamente in retromarcia. In tale contesto, il titolo di Ferrari ha preso il volo, guadagnando circa il 15% in una settimana, sulla scia di conti sorprendenti e di grande fiducia sul 2019.
È un esempio forse molto scolastico, ma che rende in maniera chiara ciò che è ormai la realtà delle aziende italiane. Per le imprese capaci di guadagnare spazio nei segmenti più elevati del proprio business, non solo l’Italia non è il mercato di riferimento, ma nemmeno è più una variabile in grado di condizionare i risultati. L’incidenza del nostro mercato è così limitata che gli investitori, per prevedere l’andamento degli affari, guardano ai risultati dei competitor internazionali. Sempre nel clima recessivo di fine gennaio, i titoli del lusso italiano si sono riaccesi in seguito alla presentazione dei conti di Lvmh sul quarto trimestre, interpretati come segnale di fiducia sui mercati del Far East.
L’incidenza estera è tale che inizia a riflettersi anche nelle politiche di posizionamento dei brand: non sono più i marchi a ‘esportare’ la cultura di origine, bensì, è la cultura di destinazione che costringe le strade del lusso occidentale a trasformarsi in ossequio al cliente. L’esempio più evidente è quanto accaduto al Quadrilatero milanese, agli inizi di febbraio, quando via Montenapoleone si è trasformata in una Chinatown del lusso, con una serie di eventi artistici dedicati al Capodanno cinese e una moltiplicazione di richiami e inni al subentrante segno zodiacale del Maiale.
Certo, non è il primo Capodanno cinese che sbarca in Montenapo. Ma lo sforzo di allineamento, quest’anno, è parso più significativo che mai. Complice, probabilmente, il riequilibrio dello shopping cinese a favore degli acquisti dentro i confini della Muraglia.
Un ulteriore segnale che il mercato è sempre più altrove.