La revisione dell’outlook e la decrescita delle vendite di Kate Spade hanno pesato su Tapestry (ex Coach) che, dopo aver pubblicato i dati relativi al secondo trimestre dell’anno, ha visto il proprio titolo precipitare e chiudere la seduta di ieri sotto del 14,83 per cento. “Durante il secondo trimestre, le nostre vendite e l’utile lordo sono aumentate, ma la performance è stata inferiore alle nostre aspettative per via di uno scenario macroeconomico e geopolitico sempre più volatile”, ha commentato il CEO Victor Luis.
Il brand Kate Spade, infatti, ha registrato vendite in calo dell’1% a 428 milioni di dollari (circa 378 milioni di euro). Come spiegato dal manager, infatti, “le vendite comparabili erano al di sotto delle nostre aspettative, influenzate dalla mancanza di novità distintive nelle collezioni finali del precedente team di progettazione. Entrando nella seconda metà dell’anno fiscale, siamo lieti di aver lanciato la collezione inaugurale di Nicola Glass sui nostri canali full price e il riscontro è positivo”.
Il brand Coach, invece, è cresciuto del 2% a 1,25 miliardi di dollari, così come Stuart Weitzman che ha fatto un +3% a 124 milioni di dollari, contribuendo così a far realizzare al gruppo vendite totali in aumento dell’1% a 1,8 miliardi di dollari (circa 1,6 miliardi di euro). L’utile netto è invece stato di 255 milioni, in aumento rispetto ai 63 milioni dello stesso periodo l’anno scorso.
“Alla luce dei risultati del secondo trimestre e dell’incertezza del contesto globale – ha continuato il manager – stiamo aggiornando l’outlook dell’anno fiscale”. Il gruppo ha infatti previsto utili per azione compresi nella forchetta del 2,55 – 2,60 dollari, in calo rispetto alle precedenti indicazioni di 2,75 – 2,80 dollari. “È importante sottolineare che restiamo fiduciosi nella nostra tabella di marcia a lungo termine”, ha concluso il manager.