Il marchio svizzero di orologeria Audermars Piguet passa al controllo diretto della sua rete distributiva, pronto a ‘tagliare’ rivenditori terzi e retailer multibrand entro 3-5 anni. A dichiararlo a Reuters sono stati gli stessi vertici dell’azienda di Le Brassus: “Accelereremo il processo di consolidamento per arrivare a una rete di vendita totalmente integrata – ha dichiarato il chief executive officer Francois-Henry Bennahmias -. Questo dovrebbe accadere entro tre o cinque anni”. Alla base della scelta di integrare il retail, la volontà di incrementare ulteriormente le vendite: “Dall’inizio dell’anno – ha continuato il numero uno del brand – abbiamo assistito a una crescita double digit delle vendite. Lo scorso anno eravamo già vicini al miliardo di franchi svizzeri (circa 890 milioni di euro), lo supereremo facilmente“.
La strategia, si legge su Reuters, riguarderebbe sia aziende indipendenti come Audemars Piguet che gruppi quotati come Swatch Group e Richemont, all’opera per avere un maggiore controllo sulla distribuzione e per aumentare le vendite via monobrand. Tra gli obiettivi comuni anche la crescita nell’e-commerce. Bennahmias ha dichiarato che Audemars Piguet lancerà il suo store online al più tardi nel 2019. Alcuni dei brand di Richemont oggi hanno le loro boutique virtuali o vendono, è il caso di Cartier, su portali come Net-a-porter o Mr Porter.
La vendita diretta ai consumatori permette ai brand di ottenere un mark up più elevato, di gestire meglio i livelli di inventario e raccogliere dati sui clienti finali.
Bennahmias ha spiegato che la fase di consolidamento continuerà e che non è escluso che Audemars Piguet possa rilevare dei retailer. All’inizio del 2018, il marchio svizzero ha annunciato che inizierà a vendere modelli premium di seconda mano, pronto ad approfittare di un business in crescita, quello legato al collezionismo e all’acquisto di cronografi usati, lanciando un test nello store di Ginevra.