Multa salata per Hearst Communications. La nota casa editrice americana proprietaria di testate quali Harper’s Bazaar, Elle, Marie Claire, Good Housekeeping e Esquire dovrà pagare 50 milioni di dollari per aver venduto a terzi i dati sensibili dei propri abbonati senza il loro consenso. Età, razza, religione, abitudini d’acquisto, reddito e altre informazioni personali sono state cedute anche a compagnie di recupero dati. Hearst era stato citato nel novembre 2015 da Josephine James Edwards, abbonata del magazine Good Housekeeping, che aveva dato il via a una class action.
Edwards, riporta The Fashion Law, sostiene che tra il 2013 e 2014, periodo in cui era abbonata alla testata, venne invasa da materiale pubblicitario di ogni tipo: volantini, spam e persino telefonate riconducibili ai dati che Hearst aveva venduto alle compagnie di recupero dati. La cifra di risarcimento è la più alta ottenuta in cause simili.