Ieri sera, a mercato chiuso, l’agenzia di rating Moody’s ha annunciato il downgrade di Safilo da B1 a B2, sottolineando il rischio che il gruppo italiano dell’eywear potrebbe fallire nel rifinanziamento del debito. Oltre al declassamento di una tacca, l’agenzia ha inoltre indicato un outlook da stabile a negativo. Già ad aprile, gli analisti aveva declassato di un notch il rating di credito a lungo termine da Ba3 a B1, con un outlook stabile (nella scala di Moody’s, il livello B è considerato “speculativo e ad alto rischio di credito”).
Il secondo gruppo al mondo dell’occhialeria ha visto i propri profitti dimezzarsi nel 2017, a seguito della perdita della licenza di Gucci dal valore di 350 milioni di euro e di diversi problemi a livello IT che hanno penalizzato le consegne.
Dopo aver nominato il nuovo CEO a marzo, lo scorso mese Safilo ha rinegoziato con le banche per estendere al 30 novembre la revolving credit facility da 150 milioni di euro che inizialmente doveva scadere a fine luglio. Moody’s ha giudicato improbabile una ulteriore estensione della facility, sottolineando il rischio di una mancanza di liquidità nel caso in cui Safilo fallisse nel rifinanziamento del debito esistente. Il ricorso al mercato appare difficile a causa del crescente rischio politico dell’Italia e della debole performance del gruppo.
L’outlook negativo, infine, deriva anche dal rischio a medio termine di perdere altre licenze di Lvmh, dopo che il colosso francese ha siglato una joint venture con Marcolin.
Il titolo di Safilo questa mattina era sotto pressione a Piazza Affari (-2,5 per cento).