Louis Vuitton abbassa i prezzi in Cina. In uno statement diffuso dalla maison alla testata JingDaily, il brand ha annunciato di aver deciso di “abbassare i prezzi su un’ampia gamma di prodotti per supportare gli sforzi del governo di ridurre il costo dei beni di lusso venduti in Cina”. Il Ministero delle Finanze di Pechino, a partire dal primo di luglio, ha infatti abbassato le tasse sull’import per una media del 20,7%, nell’ottica di favorire gli acquisti nel Paese. Nel 2011, i beni di lusso venduti fuori dalla Cina erano circa il 68% più economici rispetto a quegli stessi prodotti venduti in Cina; grazie alle misure adottate nel tempo, nel 2017 la differenza si è ridotta al 16 per cento.
I nuovi prezzi di Louis Vuitton sarebbero già stati aggiornati sull’e-commerce cinese della griffe e nei negozi. La stima è quella di un taglio tra i 300 yuan (circa 40 euro) e i 1.500 yuan (poco meno di 200 euro) su diversi prodotti; la media della riduzione dei prezzi, stando sempre alla testata, si aggirerebbe così tra i 3 e il 5 per cento.
Non è ancora chiaro se altre maison del lusso seguiranno la stessa strategia di Louis Vuitton, ma ci si attende un effetto a catena. Già dal 2015, per esempio, Chanel ha adottato una politica di prezzo “armonizzata”, con lo scopo di assottigliare il gap tra i prezzi in Cina e all’estero, e incoraggiare così gli acquisti nel Paese.