Dopo la crescita record degli ultimi anni, la fiducia dei consumatori cinesi e dunque la loro propensione allo shopping, si è appiattita nella prima metà del 2018, dato che dovrebbe invitare alla prudenza rispetto alle stime di crescita del lusso nell’Ex Celeste Impero. A spiegarlo è un’analisi di Exane BNP Paribas, che offre una visione alternativa a previsioni che inquadrano una crescita gonfiata dalle spese dei Millennials e da una middle class da 300 milioni di dollari di capacità di spesa.
“I due pilastri che sostengono la fiducia dei consumatori cinesi (l’inflazione dei prezzi immobiliari e l’inflazione salariale) sembrano più deboli. I prezzi immobiliari sembrano essere, al contrario, tra i segni di una maggiore leva finanziaria; questi prezzi sono in genere un indicatore valido della spesa di lusso da sei a dodici mesi “, ha spiegato Luca Solca, head of luxury goods di Exane BNP Paribas.
I dati del China’s National Bureau of Statistics mostrano che l’indice della fiducia dei consumatori in Cina è cresciuto rapidamente per tutto il 2017, superando i 124 punti lo scorso ottobre. Nel febbraio 2018, l’indice ha nuovamente raggiunto quota 124, ma ad aprile e maggio (i più recenti dati disponibili), ha segnato una flessione a 122,9 punti. Secondo la ricerca di Exane, lo scenario macroeconomico potrebbe ulteriormente rallentare la propensione agli acquisti e dunque impattare negativamente sullo shopping di lusso. Tra i fattori rilevanti in questo senso ci sarebbero l’apprezzamento dello yuan cinese rispetto al dollaro e le frizioni commerciali tra Cina e Stati Uniti.