Bernard Arnault, François-Henri Pinault, Johann Rupert e Axel Dumas hanno in cassaforte oltre 17 miliardi di euro da investire. A fare i conti in tasca ai signori di Lvmh, Kering, Richemont e Hermès International è Bloomberg che spiega come la progressione dei ricavi di questi ultimi potrebbe inoltre continuare, forte di un nuovo boom di vendite in Cina (già evidenziato, ad esempio, nel bilancio del primo quarter del colosso guidato da Bernard Arnault). I quattro gruppi hanno accumulato in totale 17,4 miliardi di euro e, ha spiegato a Bloomberg Ashok Som, co-direttore di un corso in luxury management delle università Essec Business School e Sda Bocconi School of Management, “non possono tenere parcheggiata tutta questa liquidità, devono farne qualcosa”.
Ad oggi Hermès ha annunciato il pagamento di un dividendo speciale ai suoi azionisti per 528 milioni di euro, mentre Richemont spenderà circa 2,7 miliardi per prendere il controllo di Yoox Net-a-porter, operazioni che tuttavia “produrranno ammaccature relativamente piccole nelle casse delle società”. Diversi i possibili takeover su cui riflettono gli analisti. Burberry, ad esempio, con un valore di mercato di circa 7,1 miliardi di sterline (8,2 miliardi di euro) è stata protagonista di speculazioni in questo senso, soprattutto dopo che il magnate Albert Frere, amico e business associate di Bernard Arnault, ha incrementato le sue quote nella maison britannica. Lo scorso dicembre, invece, gli analisti di Citigroup Inc evidenziavano come anche l’americana Tiffany & Co, con un market value di circa 12 miliardi di dollari, potesse attirare l’interesse dei gruppi europei.
Tra le operazioni più recenti del settore si ricordano l’acquisizione di Jimmy Choo da parte di Michael Kors e il passaggio della maggioranza di Lanvin ai cinesi di Fosun. Dal canto suo, Kering ha invece annunciato ‘operazioni in uscita’, cominciando a disinvestire nei brand dello sportswear, annunciando l’uscita da Puma e Volcom. Ufficiale anche la separazione, dopo 17 anni, dalla griffe Stella McCartney.