Quarto trimestre oltre le stime per Pvh, gruppo Usa che controlla, tra gli altri, i marchi Tommy Hilfiger e Calvin Klein, e che nei tre mesi al 4 febbraio scorso ha registrato ricavi per 2,5 miliardi di dollari (circa 2 miliardi di euro) e profitti per 108,5 milioni di dollari, in progressione dai 100 milioni dello stesso periodo del 2017. Gli utili per azione hanno toccato quota 1,58 dollari, contro gli 1,23 dollari del 2017 e meglio degli 1,46 dollari attesi dal consensus Thomson Reuters.
Nei tre mesi il giro d’affari di Calvin Klein ha messo a segno un +23% a 977 milioni di dollari (+18% a valute costanti), mentre Tommy Hilfiger è balzato del 22% a 1,1 miliardi (+15% a cambi invariati). Il business degli heritage brand è invece rimasto “sostanzialmente invariato” rispetto al 2017.
Nell’intero 2017 il fatturato del gruppo guidato da Emanuel Chirico è salito a 8,9 miliardi di dollari, il 9% in più sull’anno prima (+7% a cambi costanti). Il risultato riflette l’aumento del 10% (+9% a cambi costanti) delle vendite di Calvin Klein, trainate da Europa e Cina, mentre Hilfiger ha registrato un +11% (+9% a valute costanti), anch’esso sostenuto da Europa e Asia. A calare, nei dodici mesi, è stata la redditività: l’ebit è sceso a 632,4 milioni di dollari, dai precedenti 789,2 milioni e l’utile è diminuito da 549 a 538 milioni.
Per l’anno in corso il gruppo quotato al Nasdaq ha stimato un incremento delle vendite del 7% (+4% a valute costanti) e utili per azione tra 8,76 e 8,86 dollari.