Baselworld 2018 registra un’altra defezione. Dopo Hermès, Girard-Perregaux, Ulysse Nardin, Louis Erard ed Eberhard & Co, anche il gruppo Movado ha infatti annunciato che non prenderà parte alla fiera svizzera dedicata al mondo dell’orologeria. Una scelta che apre la riflessione sul senso delle fiere nell’era digitale, in parallelo a quanto già sta accadendo in relazione al senso delle passerelle concentrate in ‘settimane della moda’. “Per noi e la nostra base di clienti – ha dichiarato a Wwd Efraim Grinber, chief executive officer dell’azienda basata in New Jersey -, Baselworld è diventata sempre meno rilevante nel tempo. Le fiere commerciali in generale sono meno rilevanti in un mondo che cambia e in cui l’e-commerce ha un ruolo sempre maggiore”.
Il brand di orologi si è dunque chiamato fuori dalla prossima edizione di Baselworld (che si terrà a Basilea, in Svizzera, dal 22 al 27 marzo), preferendo reinvestire la cifra destinata alla partecipazione al salone in un evento su misura. Il Movado Group Summit si terrà a Davos, sempre in Svizzera, dal 17 al 20 marzo e offrirà a circa 300 ospiti “un’esperienza immersiva” nell’universo del gruppo orologiero. A Davos saranno presenti, con le loro novità di prodotto, anche i brand in licenza a Movado, tra cui Ebel, Concord, Coach, Tommy Hilfiger e Lacoste.
Grinberg ha stimato che l’evento di Davos costerà all’azienda il 20% della cifra necessaria per partecipare a Baselworld, risparmio che ha permetterà avviare iniziative digitali. “La fiera di Basilea – ha continuato Grinberg – è molto, molto costosa. Avevamo nove brand a Basilea, con nove stand da allestire e smontare. È uno dei motivi per cui ritenevamo di dover andare a Davos: solo il 20% dei nostri costi di Basilea serve per l’evento di Davos, il restante 80% può andare tutto a iniziative per i consumatori “.
Baselworld 2017 ha contato 135.000 visitatori totali, in calo dai 145.000 del 2016. A novembre 2017, la fiera ha annunciato che avrebbe dimezzato la lista degli espositori e ridotto la durata dell’evento di due giorni in risposta alla fase di difficolta registrata dai player dell’orologeria elvetica. Il salone ha anche ridotto del 10% le tariffe per l’affitto degli stand.