Nel cuore di Milano sta per approdare un percorso espositivo speciale dedicato al surreale immaginario creativo di Giovanni Raspini. Da venerdì 17 novembre Palazzo Visconti, storico edificio a pochi passi dal flagship del marchio toscano in Corso Monforte, ospiterà la mostra ‘Vanitas Mundi (Una danza macabra fra ironia, glamour, gotico e kitsch)’, in calendario fino a domenica 19.
Le sale della suggestiva location saranno allestite come un giardino notturno progettato dal designer Pietro Figura. Una vera e propria scenografia teatrale ricca di atmosfere dark, velluti porpora e luci soffuse, elementi presi in prestito dalla narrativa inglese di epoca romantica quando il soprannaturale e il tenebroso si trasformavano in narrazioni affascinanti e passionali.
Gioielli, oggetti, arredi e dipinti illustreranno il suggestivo mondo di Giovanni Raspini che, a dispetto del titolo della mostra, è tutt’altro che macabro.
Secondo l’argentiere toscano il “memento mori” è un’occasione per celebrare la vita interpretandone i momenti felici proprio attraverso la metafora artistica e naturale della morte. Elementi decorativi solitamente spettrali come il ghigno del teschio si trasformano in sorriso ironico, le ombre diventano luce. Il visitatore potrà ammirare la rilettura in chiave rock di simboli senza tempo interpretati attraverso una chiave neogotica contemporanea. I pezzi in mostra sono accomunati da elementi simbolici, scaramantici, apotropaici e surreali per sottolineare il modellato plastico, da sempre fiore all’occhiello del maestro toscano: la scultura in cera che diventa argento o bronzo, con decori e inserimenti in pietra, corallo, cera, legno o plastica.
Collane composte da serpi, orecchini scheletrici, sedie con gli scorpioni, mini-vanitas composite, specchi allegorici e candelabri coi pipistrelli. L’iconografia dell’argentiere è permeata di elementi zoomorfi intrisi di significato. Simboli dell’eternità come le tartarughe, i vermi e le conchiglie accostati a sentinelle dell’effimero quali i fiori secchi, le ragnatele o le farfalle.
Per realizzare i pezzi della mostra Giovanni Raspini si è avvalso anche della collaborazione di alcuni artisti liberi di interpretare secondo il proprio gusto, stile e sensibilità il tema ‘Vanitas Mundi’.
L’esposizione, che dopo la tappa milanese approderà in altre città europee, sarà inoltre corredata dal catalogo omonimo con testo introduttivo del famoso critico Philippe Daverio.