Chiuso un anno di record, se ne apre un altro. Ma prima, è tempo di bilanci per Polimoda, la scuola fiorentina tra le eccellenze nel campo dell’educazione di moda. Una nuova associazione alumni, Polimoda People, per riunire sotto un unico cappello le testimonianze degli ex alunni. Un nuovo progetto, Fashion Displacement, ovvero un pannello di discussione itinerante che tra New York, Firenze e (prossimamente) Tokyo porta sul tavolo dei partecipanti i temi caldi del mondo della moda. Due nuovi dipartimenti che, ai tradizionali Fashion Business e Design, aggiungono Art Direction e Design Management, arricchendo l’offerta formativa di nuovi corsi undergraduate, postgraduate e short courses. A corredo di questi traguardi, numeri da record. Oltre 2000 alunni nell’anno scolastico 2016/2017, con un fatturato in crescita del 34% rispetto all’anno precedente. “É una crescita che ci permette di navigare in acque più profonde senza il supporto di gruppi finanziari”, ha spiegato a PambiancoNews Danilo Venturi, direttore di Polimoda. “Come associazione no profit, questo ci permette di continuare a investire nella qualità. Nuovi laboratori, tecnologia, eventi culturali, professori internazionali. Siamo orgogliosi, sia per la crescita numerica in sé, sia per l’aumento di qualità. Questa, infatti, è riconosciuta anche dai ranking internazionali che posizionano Polimoda come prima scuola di moda italiana e tra le prime dieci nel mondo”. Non a caso, infatti un alumnus Polimoda, Francesco Risso, ha fatto quest’anno il suo debutto alla direzione creativa di Marni, così come Luke e Lucie Meier da Jil Sander.
Forte di tali successi, Polimoda è pronta a ripartire in settembre con il turbo, mettendo sul piatto della propria offerta nuove collaborazioni di prim’ordine. Tra queste, la partnership con Lvmh, il gruppo francese cui fa capo Bernard Arnault. L’Institut des Métiers d’Excellence (IME) del gruppo, infatti, ha deciso di espandersi in Italia e ha scelto Polimoda in qualità di primo partner per la formazione di artigiani della pelletteria nel Paese. Lanciato nel 2014, il programma di formazione professionale Ime è nato con l’obiettivo di trasmettere il know-how delle maison del gruppo alle nuove generazioni, organizzando corsi con istituti partner e in collaborazione con le case di moda di Lvmh, come Dior, Céline, Fendi, Loro Piana e Louis Vuitton. Il debutto del corso in Italia avverrà per l’anno accademico 2017/2018 e istruirà 12 studenti nell’arte artigiana della lavorazione della pelle. Oltre a ciò, consolida il sodalizio con la scuola di moda inglese Central Saint Martin su corsi brevi che uniscono Londra e Firenze. “Sono convinto che una buona scuola di moda non debba limitarsi a parlare di come è l’industria e di come è bello il mondo della moda – ha concluso il direttore – ma debba bensì spendersi concretamente per diminuire quello che è il gap tra scuola e lavoro, tra tempi, luoghi di studio e vita reale. Pertanto queste alleanze vanno nella direzione di questa missione. È un contributo reale che vogliamo dare ai nostri studenti, insegnando loro tanto a lavorare quanto a crescere come persone”.