Abercrombie & Fitch crolla in Borsa dopo l’annuncio dello stop alle trattative di vendita. Dopo avere ceduto circa 16 punti percentuali nel pre-market a Wall Street e aver perso un ulteriore 15% all’avvio delle contrattazioni, il titolo del gruppo di New Albany ha chiuso la seduta di ieri in flessione di oltre il 21%, affossando anche la performance dei competitor (le azioni di Gap Inc, American Eagle Outfitters ed Express Inc hanno lasciato sul terreno più del 4 per cento). Per Abercrombie, spiega il Financial Times, si tratta del peggior tonfo in Borsa dal novembre del 2000. Secondo quanto riferito da Reuters, Wall Street avrebbe interpretato la chiusura, da parte del retailer di abbigliamento ad eventuali operazioni di aggregazione come l’ennesima prova dell’affanno di un settore, quello delle vendite al dettaglio, che in America non riesce più a far fronte alle mutate abitudini dei consumatori e alla concorrenza dei player dell’e-commerce, Amazon in primis.
Abercrombie, il cui valore di mercato si aggira sui 650 milioni di dollari (circa 570 milioni di euro), aveva confermato le indiscrezioni su una sua possibile vendita lo scorso maggio, attirando l’interesse di gruppi come American Eagle e di private equity come Sycamore Partners. Quest’ultimo – spiega Reuters, citando fonti vicine all’operazione – “è stato il più vicino all’acquisizione di Abercrombie & Fitch, ma non ha raggiunto la valutazione stimata dall’azienda”.
Dal canto proprio, la società guidata da Fran Horowitz si concentrerà ora sul raggiungimento dei target fissati nel piano di rilancio: “Dopo una revisione completa di tutti i fattori rilevanti con l’assistenza del nostro consulente finanziario – ha dichiarato alla stampa internazionale Arthur Martinez, presidente esecutivo del board di Abercrombie – il consiglio di amministrazione di A&F ha stabilito che la strada migliore per incrementare il valore dei nostri azionisti passa per la rigorosa applicazione del nostro piano industriale”.