L’uomo pesa per il 30% sul fatturato totale del beauty italiano. La crescita è legata anche al recupero di tradizioni del passato. Tra queste, quella di fermare il tempo in un barbershop.
“Chi ha la barba è più che un giovane, e chi non ha barba è meno che un uomo”, ha detto William Shakespeare (‘Molto rumore per nulla’, atto II, scena I). Corta o lunga, tenuta maniacalmente o incolta, dandy o hipster, la barba è sempre stata una dei principali vezzi al maschile, tanto da diventare nelle ultime stagioni un vero e proprio accessorio di stile da cambiare in base alla moda più in voga al momento. Prodotti, trattamenti e accessori riservati agli uomini più esigenti e consapevoli, che nella cura sempre più attenta del proprio aspetto tendono a privilegiare il viso e a individuare in una rasatura perfetta o in una barba impeccabile il segno inequivocabile del loro status. Il comparto della bellezza maschile, secondo il Centro Studi di Cosmetica Italia, nel 2015 ha generato circa il 30% del fatturato globale della bellezza, con ben 163 milioni circa spesi per saponi e prodotti per la barba e 350 milioni per profumi e fragranze, con un aumento del 2,7% rispetto all’anno precedente. E il fenomeno barba, anche nel 2016 non tende ad affievolirsi, ma evolve in forme nuove e più sofisticate, a cominciare dalla cura, che diventa un’esperienza gratificante e raffinata grazie a nuovi prodotti come gel di definizione, balsami e butter ammorbidenti e detergenti specifici di altissima qualità che introducono nuovi gesti nel grooming, accanto alla tradizionale rasatura e ai sempre più bravi barbers disseminati in tutta Italia. “I prodotti che oggi spopolano – ha sottolineato a Pambianco Beauty Francesco Cirignotta, direttore didattico Accademia della rasatura Proraso – sono l’olio per barba, shampoo e balsamo per barbe, scrub per barbe. Tante sono le aziende che grazie a questo fenomeno si sono specializzate nei prodotti da barberia e tanti sono i laboratori che hanno aumentato il fatturato in maniera esponenziale”. Il barbiere torna dunque a essere uno dei migliori amici dell’uomo, e, nell’era dell’accelerazione costante, farsi fare la barba rimane un piccolo lusso che fa riscoprire il sapore di gestualità antiche che portano con sé una tradizione italiana importante che oggi sta riscoprendo nuove tecniche e nuovi spazi. “Sarà per questo che ogni anno realizziamo più di 20mila tagli di capelli, il servizio più richiesto, e più di 15mila regolazioni barba, il servizio che ha visto la crescita più alta”, ha evidenziato il fondatore di Bullfrog Romano Brida.
BARBE DA BARBERIE
Crescono quindi le barbe e aprono nuove barberie dal sapore vintage, ma con trattamenti sempre più esperienziali e tailor made. Proprio Bullfrog, che a giugno del 2013 ha aperto il suo primo barber shop all’americana in Italia, anticipando il trend del grooming maschile arrivato dall’estero, negli ultimi mesi ha inaugurato diversi saloni italiani non solo di proprietà, ma sfruttando anche la leva del franchising. “Per il 2017 – ha proseguito Brida – il nostro obiettivo è far crescere ulteriormente la nostra rete, sia di proprietà sia in franchising. Abbiamo aperto da poco il primo barbershop in un aeroporto italiano, nel Terminal 1 di Milano Malpensa, e inaugurato il quarto negozio di Milano, nella zona degli aperitivi di Moscova. Non da ultimo, il progetto di espansione in franchising ci ha consentito di raggiungere con una nostra barberia anche Roma e Varese e nei prossimi mesi sarà una delle nostre principali attività”.
BAFFI GRIFFATI
E non mancano gli indirizzi griffati. Nel cuore del quadrilatero della moda milanese, in corso Venezia 15, si trova il barbiere siciliano doc di Dolce&Gabbana, con arredi anni cinquanta e una cura del dettaglio veramente vintage che ha replicato anche all’interno del negozio di abbigliamento maschile di New Bond Street a Londra. “L’esperienza è unica nel suo genere – hanno sottolineato dalla griffe – e i tradizionali rituali dedicati alla cura dei capelli e della pelle di tanti gentiluomini del passato, si incontrano oggi con lo stile Dolce&Gabbana e con quei tratti inconfondibili della gentilezza e del calore italiani”. è tutto dedicato all’universo maschile anche l’angolo barberia all’interno dei negozi monomarca di Acqua di Parma a Milano e Roma, dove ci si trova immersi in un’ambientazione luminosa e calda, arricchita con note nel caratteristico giallo Acqua di Parma e con elementi architettonici ispirati proprio ai nobili edifici della città emiliana.
FOR GENTLEMEN ONLY
Nel quadrilatero della moda di Milano, in via Montenapoleone 17, Gian Antonio Pisterzi ha aperto, a gennaio 2016, il primo ‘salotto’ Barbers for Connoisseurs, al quale da settembre si è aggiunto quello di New York al numero 55 di Wall Street, all’interno del Cipriani Club. Pisterzi, precedentemente ha lavorato per la barberia di Dolce&Gabbana e oltre tre anni come primo barbiere in Acqua di Parma. “Il cliente, o meglio il mio ospite, ha la piena libertà di vivere il momento come meglio crede, perché è il suo momento. Intendo il mio salone come porta per un’altra dimensione, una dimensione di totale relax. Più il cliente si rilassa, più il rapporto è gratificante”, ha sottolineato lo stesso Pisterzi. In corso Magenta 10 e in via Cerva 11, all’interno di palazzi storici, al riparo dal caos della metropoli, Barberino’s fa rivivere a Milano l’atmosfera di una storica barberia italiana, in cui il tempo sembra essersi fermato. “Andare dal barbiere o vivere l’esperienza di una rasatura a panno caldo – fanno sapere da Barberino’s – non è più una mera necessità, ma un vero e proprio stile di vita che interessa gli uomini di tutte le età. Alla base di questa tendenza c’è una riscoperta generale sia dell’importanza del tempo da dedicare a se stessi, sia di quei piccoli piaceri edonistici che entrano nella quotidianità in modo spontaneo”.
di Chiara Dainese