Roberto Cavalli ‘salva’ parte dei dipendenti dall’incubo esuberi. La maison fiorentina ha annunciato di aver raggiunto ieri un accordo con i sindacati presso il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali. I 115 esuberi previsti in Italia (di cui cinque dirigenti) si sono ridotti a 89. Per quanto riguarda lo stabilimento di Firenze, gli esuberi da 77 sono scesi a 50, di cui 15 saranno ‘volontari’ e altri 25 sono considerati come posizioni legate alla esternalizzazione della stamperia. Confermata poi la chiusura della sede di Milano, con la concentrazione di tutte le attività nel quartier generale di Osmannoro, il comune di Sesto Fiorentino, dove la società è situata.
Commentando l’intesa, Gian Giacomo Ferraris, amministratore delegato del gruppo Roberto Cavalli, si è dichiarato “molto soddisfatto di questo accordo, che è propedeutico al rilancio dell’azienda su cui stiamo lavorando con impegno e dedizione”. La ristrutturazione della Roberto Cavalli era iniziata con l’uscita di Peter Dundas che aveva raccolto il timone creativo da Roberto Cavalli, e l’affidamento della parte creativa a un team interno. Sul fronte dei numeri, la griffe acquisita per il 90% a maggio 2015 dal fondo Clessidra, ha chiuso il 2015 con un fatturato di 179,7 milioni di euro, in calo del 14,2% rispetto al 2014.