La fiera chiude con presenze stabili. Promossa la nuova area dedicata agli orologi. Ci si interroga sul calendario. E sugli effetti della futura integrazione con Rimini.
È andata bene, ma occorre migliorare ancora. L’obiettivo è quello che la fiera diventi sempre più un punto di riferimento internazionale. Questo, in sintesi, il sentiment emerso dall’ultima edizione di VicenzaOro September, il salone dedicato ai preziosi, capace di proporre un nuovo format, con il debutto di Now-Not ordinary watches, la sezione dedicata agli orologi di design, ma non di cancellare del tutto le perplessità sul collocamento in calendario. è stato avanzato qualche dubbio, infatti, sulle date della manifestazione, che ha aperto i battenti dal 3 al 7 settembre scorsi, dubbio sollevato da chi le ritiene troppo a ridosso della pausa estiva, quando i maggiori clienti non sono ancora pronti per siglare grandi ordini.
AFFLUENZA STABILE
La manifestazione, organizzata da Fiera di Vicenza, ha registrato un andamento di presenze sostanzialmente stabile (oltre 19mila visitatori contro i 20mila della corrispondente edizione dello scorso anno), con un 40% i visitatori professionali dall’estero. “Abbiamo raggiunto un buon mix di buyer italiani e stranieri. La fiera, dove torniamo dopo diversi anni di assenza, ha decisamente incrementato la qualità delle presenze”, ha commentato un portavoce di Antonini Milano, maison di gioielleria fondata nel 1919 e che dallo scorso settembre ha esteso la propria distribuzione anche ai grandi magazzini Bergdorf Goodman. “Le presenze straniere – hanno dichiarato da Mattioli – sono state altalenanti, ma siamo soddisfatti soprattutto per l’affluenza di clienti dal Nord Europa e dal Benelux, che insieme agli Stati Uniti si confermano nostro mercato di riferimento”. La nota ufficiale della fiera spiega, infatti, che si è registrata “una buona performance dell’America del nord e di alcuni Paesi del centro e sud America, mentre la provenienza degli operatori della zona Ue ha evidenziato un andamento a velocità diverse”. L’area del Golfo e Hong Kong hanno rallentato, mentre la Cina ha registrato una buona performance.
NUOVA AREA LANCETTE
Delle circa1.300 le aziende presenti alcune sono state protagoniste del nuovo spazio espositivo dedicato al mondo dell’orologio, accolto positivamente come tassello importante a completamento dell’offerta della fiera, anche se, per il futuro, non mancano appelli per una maggiore visibilità dell’area. “Le date della fiera – hanno fatto sapere da Locman – sono imperfette rispetto ai calendari internazionali. Il periodo ha condizionato un’affluenza bassa, ma le nostre aspettative sono state soddisfatte rispetto alla qualità dei contatti”. L’azienda toscana promuove inoltre l’area Now-Not Ordinary Watches, giudizio cui fa eco quello di Emanuele Magenta, designer degli orologi Ju’Sto: “Il corner dedicato alle lancette era necessario per questa fiera e lascia ben sperare per un’ulteriore specializzazione delle diverse aree. Per un marchio giovane come il nostro uno spazio dedicato facilita il contatto con gli operatori”.
L’ANDAMENTO DEL SETTORE
Quanto all’andamento del mercato orafo-gioielliero internazionale, nei primi sei mesi del 2016 la domanda di oro per il settore jewellery ha segnato una flessione del 28% rispetto ai primi sei mesi del 2015. Il fatturato del settore orafo italiano (7,2 miliardi di euro nel 2015), tra gennaio e marzo 2016 è cresciuto del 9 per cento. Nei primi tre mesi dell’anno le esportazioni del made in Italy hanno infine registrato un calo del 3,6 per cento.
IL FUTURO DELLA FIERA
“VicenzaOro ha dato ancora una volta prova di essere una piattaforma di business al servizio di tutta la filiera nazionale e internazionale”, ha dichiarato Matteo Marzotto, presidente di Fiera di Vicenza. L’edizione appena conclusa di VicenzaOro potrebbe essere tra le ultime gestite esclusivamente dall’ente veneto. Lo scorso luglio, infatti, i cda di Fiera di Vicenza e di Rimini Fiera hanno approvato l’integrazione tra i due poli fieristici. Si attende l’assenso delle assemblee entro fine anno. Lorenzo Cagnoni, presidente e AD di Rimini Fiera, dovrebbe guidare la nuova entità. Marzotto dovrebbe assumere il ruolo di vice presidente.
di Giulia Sciola