Il Comune di Milano preferisce il ‘piano B’ di Apple. Secondo quanto riporta il Corriere della Sera, la società di Cupertino che aprirà il suo megastore milanese negli ex spazi del cinema Apollo adegua il design al luogo che dovrà ospitarlo, Piazza del Liberty.
Niente cubo di cristallo, quindi, ma un parallelepipedo composto da una parete che diventa una cascata di acqua e una gradinata che scenderà verso il centro della piazza. Questa modifica consentirebbe di non invadere i déhors preesistenti che saranno separati dal negozio da due filari di alberi.
La gradinata sarà poi utilizzata come arena per spettacoli, proiezioni e concerti a megastore chiuso, permettendo di mantenere l’uso pubblico della piazza.
Il progetto del gruppo statunitense di sbarcare in città ha incontrato dal suo esordio diversi ostacoli. Inizialmente, infatti, Steve Jobs avrebbe voluto installarsi con uno spazio simile a quello newyorkese in Galleria Vittorio Emanuele nell’area dell’ex McDonald’s. Fallito questo progetto (al bando del 2011 Apple fu battuta dal gruppo Prada) non andò in porto nemmeno l’idea di portare il cubo in piazza del Duomo.
Per l’insediamento in piazza del Liberty, invece, il passo più importante è stato fatto, con l’accordo concluso nell’estate con la proprietà dei muri che ospitano il cinema Apollo. I cui dipendenti sono tuttora in stato di agitazione. Nei giorni scorsi hanno chiesto un nuovo incontro al Comune e alla società che gestisce il cinema, Platea Srl.