Quattro mesi in flessione per le scarpe italiane. I consumi di calzature delle famiglie, come evidenziano i dati elaborati per Assocalzaturifici dal consueto fashion consumer panel di Sita ricerca, non sentono aria di ripresa. Nel primo quadrimestre il valore delle vendite delle scarpe in Italia è sceso del 2,8% in quantità e del 5,4% in valore, con prezzi medi ribassati del 2,6 per cento. A soffrire sono state in modo particolare le calzature da bambino (-13,2%), seguite da quelle da uomo (-8,2%) e da donna (-7,2 per cento). A reggere nel quadrimestre sono state soltanto le sneaker, le cui vendite sono cresciute dell’1,2 % in volume. Quanto ai canali di vendita, in forte difficoltà il dettaglio multimarca, in flessione del 15% in quantità e del 15-20% in valore. A far bene, invece, l’online, i cui acquisti corrono a doppia cifra a +55 per cento. Dati preoccupanti, in considerazione del fatto che, nonostante l’estero pesi per l’85% sul giro d’affari complessivo delle aziende di calzature made in Italy, il mercato italiano rappresenta il terzo per maggiore sbocco in volume, dopo Francia e Germania.