Ferragamo cancella i timori sulla Cina negli ultimi tre mesi del 2012. E, anzi, conferma l’ottima salute, anche grazie ai turisti dal Far East, delle vendite in ogni area del mondo. A cominciare dall’Europa, dove, dieci giorni fa, ha annunciato l’incremento “low single digit” dei prezzi (vedi articolo) proprio per sfruttare gli acquisti dei consumatori con gli occhi a mandorla.
Il gruppo guidato da Michele Norsa ha diffuso ieri i risultati preliminari di vendita relativi all’esercizio 2012 e all’ultimo trimestre del periodo, con i quali ha battuto le attese del mercato (+2% il titolo in apertura in Piazza Affari stamattina). Sui dodici mesi, Ferragamo ha superato la soglia del miliardo di fatturato, arrivando a 1,153 miliardi di euro (erano 986 milioni nel 2011), in crescita del 17% a tassi di cambio correnti (+13% a cambi costanti). La corsa delle vendite ha leggermente decelerato rispetto agli esercizi precedenti (+26% nel 2010 e 2011), ma nell’ultimo quarter ha segnato un’inversione di tendenza rispetto alla frenata registrata nel terzo trimestre, quando i ricavi si fermarono a un +10% a causa del netto rallentamento in Cina.
La ritrovata spinta nel Far Est (che vale il 37% del giro d’affari) è tra i segnali più confortanti dei risultati di ieri. Tra luglio e settembre, Ferragamo aveva registrato un incremento di appena il 6,1% nell’area Asia Pacifico, mentre nel periodo ottobre-dicembre ha ritrovato una crescita a doppia cifra (+13%), mettendo a segno un +18% sui dodici mesi. L’altro segnale di forza arriva dall’Europa che, nel quarto trimestre, ha confermato un passo assolutamente anticiclico: +18%, per un incremento sull’intero esercizio pari al +21 per cento. Molto positivi i risultati trimestrali anche in Nord America (+15% sull’anno, +16% sui dodici mesi). E in Sud America (+27% nel 2012). Unica nota negativa, la frenata di fine anno in Giappone, dove l’ultimo quarter ha registrato un calo del 5 per cento.