Ha le idee chiare Stuart Weitzman, anima creativa dell'omonimo brand di calzature con all'attivo 2 milioni di paia vendute all'anno in 65 Paesi. A meno di dodici mesi dall'acquisizione di una partecipazione pari al 55% da parte del Jones Appare Group, colosso americano a cui fanno capo Nine West e Anne Klein, il marchio continua nei suoi piani di sviluppo e punta ad ampliare la presenza retail nelle città chiave a livello worldwide. In Italia � ha commentato Stuart Weitzman � apriremo due boutique entro i primi sei mesi dell'anno. La prima a Milano, in via Montenapoleone, e la seconda a Firenze, in via Tornabuoni, ma il retail rappresenta comunque solo il 20% del nostro business totale, il resto lo facciamo con clienti wholesale del calibro di Luisaviaroma, Vergelio e Vierre.
E se l'America si conferma il primo mercato con il 55% delle vendite, l'Italia acquista posizioni e si piazza al secondo posto seguita da Germania, Inghilterra e Cina. Prodotte in Spagna, ad Alicante, con il produttore Giorgio Vicini, ex socio di Zanotti, le collezioni arrivano a toccare i 600 pezzi. Le mie creazioni sono destinate ad una donna classica che non rincorre la moda � ha precisato Weitzman � ed è essenziale che combinano look e comodità. Il prezzo poi è per me un elemento chiave perché voglio raggiungere il maggior numero di donne possibili, dalle nonne alle mamme fino alle figlie. E sulla performance del segmento online il designer è entusiasta: Rappresenta il futuro, basti dire che in America realizziamo il 30% con questo canale che ogni anno cresce a ritmi del 25%, mentre nei negozi fisici non si supera il 5%!