L'arredamento è minimalista. Un letto basso super king size, una lunga scrivania, tv a schermo ultrapiatto e un'intera parete a finestra. E il segreto della stanza d'albergo è tutto in quella finestra: ci si avvicina, si muove la mano e il colore della luce che viene dall'esterno si modifica dai toni più caldi per chi desidera il sole, a quelli più tenui per chi vuole riposare e smaltire le ore di viaggio. Non basta: la mano può ordinare a una pianta stilizzata di allungare le sue foglie fino a creare una semioscurità con le sfumature della natura. Il gioco è una delle nuove idee del progetto Simplicity della Philips, la più grande azienda europea di elettronica, 128 mila dipendenti in 60 Paesi.
In origine la grande idea fu la lampadina. Gerald Philips, cugino per parte di madre di Karl Marx, aprì in Olanda una fabbrica. Era il 1891. «Allora una sola di quelle lampadine costava quanto lo stipendio medio di un operaio, per questo si prendevano in affitto», dice Andrea Ragnetti, l'italiano che è amministratore delegato della sezione Lifestyle ed è venuto a Londra a presentare il futuro secondo la visione degli ingegneri creativi del gruppo.
«Però non mi piace usare la parola futuro, quello che mostriamo si deve poter fare senza aspettare nuove tecnologie». Infatti la stanza d'albergo esiste già, o quasi: la catena olandese CitizenM aprirà il suo primo hotel di «lusso sostenibile» all'aeroporto Schiphol di Amsterdam all'inizio dell'anno prossimo, promettendo prezzi «modesti» grazie a una gestione computerizzata delle preferenze dei clienti che secondo i loro calcoli permette risparmi sui costi fino al 50%. Un Moodpad memorizza le preferenze dell'ospite per quanto riguarda luminosità, musica di sottofondo, temperatura, ambiente: tutto quanto serve a personalizzare la stanza in base al proprio stato d'animo. Poi, se si vuole cambiare, si fa scorrere la mano sulla vetrata.
Estratto da Corriere della Sera del 25/10/07 a cura di Pambianconews