Con le agende Settegiorni di Bob Noorda e Day by Day di Max Huber sono arrivati al Museo d'arte moderna di New York e alla Triennale di Milano. Ora Nava Design, ramo d'azienda di quella Nava Milano fondata all'inizio degli anni Sessanta, non si accontenta più di essere sulle scrivanie di donne e uomini d'affari: vuole accompagnarli in giro per il mondo. «Abbiamo lanciato una collezione di borse» dice Marco Nava, amministratore delegato della società e nipote del fondatore, «per estendere la nostra penetrazione nel mondo del lavoro a un contesto più ampio, che identifichiamo come “ufficio nomade”».
è questo un modo per giocare sulla notorietà acquisita da Nava Design nel cosiddetto settore stationery, fatto di agende, portacarte e porta-documenti. Il comparto è però stagionale e non faceva decollare le potenzialità dell'azienda.
Il debutto di Nava Design nel mondo delle borse è stato incoraggiato anche dal buon andamento della divisione. Il fatturato, pari a 15 milioni di euro, è cresciuto del 16% rispetto al 2005 e nei primi sei mesi di quest'anno registrava già un incremento del 20% rispetto allo stesso periodo del 2006. Il rilancio di immagine della divisione sarà supportato da un piano di comunicazione triennale da 2 milioni di euro con cui Nava Design «torna in campagna stampa» dopo anni di assenza.
Estratto da Il Mondo del 31/08/07 a cura di Pambianconews