Un nome e due persone. Unite e complementari, che si conoscono da vent´anni e che nove anni fa hanno deciso di mettersi in proprio fondando il marchio Ermanno Scervino.
In realtà i soci si chiamano Ermanno Daelli e Toni Scervino, stilista il primo, “contabile” il secondo estroso e presenzialista l´uno, schivo e pragmatico l´altro. Nel giro di sei anni i due sono riusciti a far crescere il fatturato del 500% dagli 11 milioni del 2000 ai 71 milioni del 2006. Per il 2007 il marchio prevede di raggiungere gli 85 milioni.
Il 2007, spiega Scervino: «Sarà l´anno del consolidamento e dell´organizzazione aziendale». Racconta Ermanno: «Posso concedermi il lusso di occuparmi esclusivamente dell´aspetto creativo, anche se ogni tanto chiedo un consiglio a Toni. La moda non è un´opera d´arte, un quadro che una volta dipinto basta appenderlo. Ha bisogno di essere prodotta, di un confronto continuo con aspetti sia tecnici che economici. Quello che mi fa andare avanti è la sfida, la continua ricerca della perfezione, non mi fermo mai e la difficoltà è per me un forte stimolo».
La prima collezione nasce nel 1998 ed è subito successo: «Siamo stati i primi a rivoluzionare un settore dove allo stile si preferivano il comfort e la tecnica. Oggi tutti ci imitano, ma in un certo senso siamo stati pionieri». In quanto ai mercati, la griffe punta molto su Germania dove, spiega Scervino: «Finalmente è arrivata la ripresa» e Francia per quanto riguarda l´Europa, in Russia il marchio è un vero “must” per chi compra moda.
La prossima apertura è prevista a San Pietroburgo, dopo quella di questo mese a Mosca. Strategici per la griffe anche il Giappone, dove a Tokio c´è uno show-room permanente, e la Corea.
(Nella foto Ermanno Daelli).
Estratto da La Repubblica del 9/07/07 a cura di Pambianconews