Andrea Guerra (nella foto) , amministratore delegato di Luxottica fa il bilancio dei primi due anni al fianco del fondatore Leonardo Del Vecchio.
Un numero per sintetizzare questo lavoro?
Due anni fa il titolo valeva 14 euro, ora è quotato a 22. Nei primi sei mesi del 2006 abbiamo aumentato il fatturato del 17% a 2,55 miliardi e l'utile netto del 34% a 224 milioni. Il margine operativo è salito dal 13,8% al 16%. Il cash flow di 150 milioni nel semestre e la posizione netta cresciuta a 1,5 miliardi danno la misura della nostra forza.
Sono ritmi di crescita che possono continuare a lungo?
La Luxottica è una start-up. Siamo i primi. E la seconda azienda del settore (Safilo) ha un quinto del nostro giro di affari. Ma rispetto al mercato di riferimento siamo solo una fetta dell'8% di una torta che vale tra i 6 e gli 80 miliardi. Quindi c'è ancora molto da fare.
Quali allora le prossime mosse?
Sostenere la crescita dei marchi di proprietà: oltre a Ray-Ban, Persol che lanciamo nel mondo del cinema e Vogue con la testimonial Gisele Bündchen. E arricchire il portafoglio in licenza. Appena partiti, con Dolce e Gabbana dopo otto mesi siamo assolutamente in linea con le nostre previsioni di fatturare 120 milioni di euro nel primo anno. Ora ci prepariamo al lancio di nuovi contratti con Burberry e Polo Ralph Lauren, che sarà operativo con il 2007.
Secondo voci di mercato vi preparate anche ad abbandonare marchi considerati minori come Byblos, Tacchini e Moschino.
Non posso rispondere, ma ci sono alcuni marchi più adatti a produttori di dimensioni diverse rispetto alle nostre.
Sempre a caccia di accordi e acquisizioni?
Stiamo monitorando tutti i mercati alla ricerca di opportunità per lo sviuppo diretto e per acquisizioni di reti, marchi, licenze e aziende monomarchio. Puntiamo soprattutto sui Paesi emergenti. In Russia, Turchia, Corea, India, Brasile e…
Estratto da Il Mondo del 25/08/06 a cura di Pambianconews