«Ferrari? Per me vale minimo 5 miliardi di euro. Se oggi qualcuno mi offrisse di meno, non la venderei». Sergio Marchionne, impegnato nelle trattative con Mediobanca per il riacquisto della quota ceduta da Fiat nel 2002, attribuisce all'azienda di Maranello una valutazione superiore a quella a cui il 34% era stato venduto alla banca d'affari. Per fortuna dell'AD del Lingotto, il prezzo di riacquisto è prefissato e dovrebbe aggirarsi sugli 850 milioni di curo (interessi compresi) per il 29% del capitale (il 5% rimarrà in mano agli investitori arabi di Mubadala); il che corrisponde a una valutazione complessiva di poco meno di 3 miliardi.
La super-valutazione del Cavallino è un modo per dire che non è in vendita: «Nel business dell'auto, un asset come Ferrari dà una dimensione diversa a tutti gli altri marchi del gruppo, anche se non possiamo trasportare la tecnologia dalla Ferrari alla Punto. Il riacquisto, insomma, conclude Marchionne, è assolutamente coerente con la nostra strategia di concentrarci sulle attività industriali».
Estratto da Il Sole 24 Ore del 22/06/06 a cura di Pambianconews