Continua il processo di riorganizzazione della Zucchi. Dopo la clamorosa uscita di scena dei Marzotto e l'ingresso nel capitale del fondo Amber Capital, questa volta al centro della scena ci sono i diciotto membri della famiglia e le due finanziarie di «casa», Maonia e Cassapanca.
Gli Zucchi, che non hanno nessuna intenzione di mollare il controllo dell'azienda tessile nonostante le difficoltà economiche in cui versa, si sono riuniti il 24 febbraio scorso in un patto di sindacato della durata di tre anni. Tutti assieme controllano il 53,97% dei voti dell'azienda. Le quote, però, sono lievemente impari: il primo gruppo, che raccoglie cinque Zucchi tra cui l'ad Matteo e una Filippi, ha il 17,63% del capitale votante. Il secondo, composto da una Dagnino, cinque Zucchi (tra cui il fondatore dell'impresa Giordano) e la finanziaria Cassapanca, controlla il 18,46%. Il terzo gruppo (uno Zucchi, quattro Frua e la holding Maonia) ha in portafoglio il 17,88%.
Il patto parasociale, dunque, prevedeva che entro il 31 marzo il gruppo 2 vendesse un blocco di 416.700 azioni al gruppo 1 e altre 416.700 azioni al gruppo 3. Come risulta dal sito Consob, parte di questo riassetto è stato completato e ora Maonia risulta azionista di maggioranza Zucchi all'11,979%, rispetto al 7,631% del dicembre 2001. L'azienda, interpellata da F&M, ha spiegato che l'operazione non ha nessun particolare significato se non quello di riequilibrare gli assetti famigliari. Insolito il prezzo pagato. Ieri in Borsa il titolo ha chiuso a 3,17 euro, eppure le quote sono state vendute a prezzi ben superiori. Anna Maria Dagnino del gruppo 2 ha venduto a 6 euro, mentre Manlio, Manlio Alberto e Matteo Zucchi hanno comprato a 4,20 euro.
Estratto da Finanza&Mercati del 7/04/06 a cura di Pambianconews