Valentino ha inaugurato ieri il suo nuovo flagship store nella Royal Crystal Tower di Ginza. Costato 5,8 milioni di dollari è il dodicesimo punto vendita Valentino da inizio 2005 e il venticinquesimo in terra nipponica.
La boutique, progettata da Antonio Citterio, si sviluppa su due liveli per una superficie complessiva di 500 metri quadrati. Un investimento che nel primo mese di attività dovrebbe generare vendite per almeno 500mila dollari. E dare nuovo impulso alla crescita di Valentino nel Paese del Sol Levante, attualmente il terzo mercato della griffe dei Marzotto, con un fatturato che a fine 2005 dovrebbe attestarsi a 50 milioni di dollari. «Abbiamo grandi aspettative sul Giappone», ha dichiarato ieri l'ad Michele Norsa, precisando che nel 2006 l'apporto del Paese sul fatturato della società dovrebbe salire dal 15 al 17 per cento. E che nei prossimi tre anni saranno aperte altre 10 boutique.
Tornando al Vecchio Continente, sembra prendere forma l'ipotesi di un'integrazione con Hugo Boss, già controllata al 51% da Valentino Fashion Group. Sulla fusione il mercato ha acceso i riflettori da almeno un anno, fin dalle prime anticipazioni di F&M. «È una possibilità, ha dichiarato Norsa a questo proposito, che potrebbe consentire buone sinergie finanziarie e industriali». Ma Valentino è un marchio molto forte, ed è importante che mantenga le sue caratteristiche di unicità. «È improbabile che accada subito», ha precisato Norsa, ma è significativo che per la prima volta un manager di spicco del gruppo benedica apertamente l'operazione. Ieri il titolo ha reagito in Borsa con un rialzo dell'1,31 per cento.