Le ultime dalla galassia Rinascente, dopo l'uscita di scena di Ifil, risalivano alla prima settimana di maggio, quando (era il giorno 6) è stato nominato amministratore delegato Vittorio Radice, ex presidente di Marks & Spencer, l'equivalente di Rinascente in Gran Bretagna. Una scelta mirata da parte dei nuovi proprietari (Pirelli Re, Investitori Associati, Borletti e DB Real Estate), che gli addetti ai lavori hanno interpretato come volontà di rilancio in grande stile dell'unico brand storico di grandi magazzini italiani.
Radice, all'atto dell'insediamento, ha accennato a un «futuro piano industriale» cui avrebbe iniziato a lavorare da subito. Sono passati quasi sei mesi e a quanto pare il management, Radice per Rinascente e Luca Rossetto per Upim, sarebbe pronto. Mercoledì 9 novembre è stato fissato a Milano un incontro per delineare ai rappresentanti dei lavoratori le linee guida di questo piano. Il mattino sarà affrontato il discorso Rinascente, mentre nel pomeriggio quello più spinoso di Upim.
L'attività commerciale del marchio più cheap della società non è molto florida e non sono esclusi tagli e chiusure. I punti vendita di Matera e di Acireale, per esempio, sono stati chiusi e messi in vendita mentre per la sede impiegatizia di Rozzano sono in corso trattative per la mobilità di parte dei dipendenti. Bocche cucite, invece, sul destino di Rinascente. Lì il vero valore è il real estate. Oltre ai due immobili più noti di Piazza Duomo e Piazza Colonna, sono nove i negozi in proprietà a La Rinascente. Tutti in centro e tutti da valorizzare. Resta da vedere se prevarrà la volontà di investire nell'attività commerciale.
Estratto da Finanza&Mercati del 14/10/05 a cura di Pambianconews