Dai 20 mila metri quadrati di fianco al Duomo di Milano al magazzino Jam di galleria Colonna a Roma, più le altre sedi Rinascente e Upim per un totale di 46 immobili. L'obiettivo è vendere tutto entro giugno 2009 in modo da rimborsare a Mcc, Unicredito e Natexis linee di credito per 854 milioni. Basta dire che la cessione dei palazzi frutterà quasi 1,1 miliardi di incasso, stimato «capitalizzando i canoni di affitto all'exit cap-rate di uscita».
È il fulcro del «Piano finanziario 2005-2010» elaborato dalla cordata tra Investitori associati (46%), Pirelli re (20%), Deutsche bank (30%) e famiglia Borletti (4%) che a inizio maggio ha comprato La Rinascente dai venditori Ifil-Auchan.
Harrods è il modello di riferimento per le zone di prestigio. Il riposizionamento e la riqualificazione della Upim produrranno «una crescita media annua dei ricavi retail del 4%» . Dai 781 milioni del 2004 a 987,8 del 2010, quando il mol raggiungerà un'incidenza del 9,9%. I costi verranno ridotti con «maggiori approvvigionamenti nel Far East, razionalizzazione dei punti vendita e dei servizi centralizzati». Saranno stipulati contratti d'affitto tra Rinascente-Upim e Tamerice immobiliare «che prevedono il raggiungimento graduale nel periodo 2005-2007 di canoni in linea col mercato». Saranno in media 1'85% degli affitti correnti nel 2006 e il 90% nel 2007.
La sfida per far rendere il montaggio a elevato leverage è adesso nelle mani degli ad Vittorio Radice (magazzini Rinascente) e Luca Rossetto (Upim) che dovranno intervenire anche sulle spese. Secondo il piano, l'incidenza dei costi operativi retail sul fatturato dovrà scendere al 90% tra cinque anni.
Estratto da Il Mondo del 24/06/05 a cura di Pambianconews