Cos'hanno in comune Domenico De Sole e i cinesi? In apparenza nulla. Ma non è così per Gildo Zegna, amministratore delegato insieme al cugino Paolo del gruppo omonimo. «Per noi» spiega a Panorama «sono due progetti a lungo termine» e che si incrociano. De Sole, ex numero uno della Gucci da poco ritornato in scena in società con Tom Ford, è appena entrato anche nel consiglio di amministrazione del gruppo, leader nell'abbigliamento maschile di lusso (634 milioni di euro di fatturato).
Certo, vedere amici pure i cinesi è più dura. Basti pensare,che solo alla Zegna la lotta alla contraffazione in Cina costa 500 milioni di euro all'anno di spese legali. Ma Gildo Zegna crede nel motto: «Se non puoi batterli, alleati con loro». L'ultima coraggiosa mossa? Associare i cinesi in un marchio italiano. Piombo, e con loro aprire una catena di cento negozi per vendere una linea di abbigliamento da uomo formale e casual, oltre a scarpe e pelletteria. «Partiremo in ottobre con due negozi test a Pechino e Shanghai, la collezione è già pronta, poi ci muoveremo veloci».
Ma non è pericoloso, visto che sanno già produrre bene, insegnar loro anche a vendere il lusso? «I Chen sono soci di minoranza nella società dei negozi. A capo del progetto ci siamo noi» ribatte Zegna. E poi, in parallelo, il gruppo Zegna continua la sua avanzata diretta nel Celeste impero. In questi giorni ha inaugurato a Shanghai il più grande monomarca su strada dell'Asia, 600 metri quadrati sul Bund, il prestigioso lungofiume della città.
Estratto da Panorama del 22/04/05 a cura di Pambianconews