Vicenza Ovest, nel cuore del ricco Nordest. Uscendo dall'autostrada è impossibile non notarlo, un enorme cubo nero antracite, senza finestre che sembra appoggiarsi ad una fabbrica che dimostra invece le sue origini anni Settanta. E' l'ultima delle «trovate» di Lino Dainese, il veneto che ha portato il made in Italy sui podii di tutto il mondo facendolo indossare dai più grandi campioni della storia del motociclismo mondiale, cominciando da Giacomo Agostini e passando per Kenny Roberts fino a Valentino Rossi.
L'edificio nero, progettato dalla cugina Silvia Dainese con un investimento di 17 milioni di euro, è il simbolo della svolta che il presidente ha deciso di dare all'azienda qualche anno fa. E' il simbolo degli ambiziosi obiettivi del gruppo: potenziare l'aspetto tecnologico della distribuzione, puntare sempre di più sul design, e, ovviamente, incrementare i numeri. Entro il 2005 sarà attivo un sito di ecomerce con magazzino a Los Angeles.
«Cominceremo con gli articoli tecnici, come le armature salvaschiena per le quali siamo famosi nel mondo, piuttosto che con gli articoli di moda, che la gente preferisce andarsi a vedere nei negozi», spiega Dainese. Per quanto riguarda i numeri il fatturato di Dainese è stato di circa 89 milioni di euro nel 2001 e nel 2002, ed è calato ad 82 milioni nel 2003, «Calo, spiega il fondatore, dovuto all'operazione di «pulizia» sia dei magazzini e delle giacenze che dei negozi meno dinamici e motivati. Per quest'anno prevediamo però di raggiungere, grazie alla nuova gestione, i 90 milioni».
Estratto da Affari & Finanza del 8/11/04 a cura di Pambianconews