Luglio 2004: il 26 scade un bond da 200 milioni, la Finpart non ha i mezzi per rimborsarlo, il nuovo amministratore delegato Gianni Mazzola (da qualche mese socio di riferimento insieme al banchiere svizzero Carlo Pagani) tratta con le banche (Unicredito è la più esposta), il rischio di insolvenza è altissimo. In mezzo a queste due date c'è la storia dell'arrembante scalata della Finpart e di Gianluigi Facchini ai vertici della moda e dell'industria tessile (Cerruti, Pepper, Frette).
Del passato e della gestione Facchini oltre alla pesante eredità di questo bond, restano le mille promesse, le capriole sui budget, i soci misteriosi (True Nature), i contenziosi (con Boggi che gli ha venduto i negozi, con gli acquirenti di Maska), gli acquisti dimostratisi velleitari come Cerruti o del tutto fallimentari come Olcese. Anche qui, in Olcese, con Finpart azionista di riferimento sono spuntati improbabili soci per un'azienda allo stremo: la Société Togolaise du Coton. Consob ha provato a chiedere chi sono. Silenzio. E allora li ha multati. Adesso aspetta l'assegno da 20 mila euro che qualcuno dovrebbe spedire dalla sede: casella postale 219, città di Atakpamè, Repubblica di Togo, Africa. Aspetterà.
Estratto da Corriere della Sera del 30/06/04 a cura di Pambianconews