Non sono guidate da capi carismatici che dettano le tendenze nel mondo della moda o fanno parlare di sé sulle riviste patinate. Ma da manager molto attenti alle strategie industriali, al marketing e alla politica delle acquisizioni. Cresciute a dimensioni ragguardevoli, ora le case americane della moda come Vf Corporation, Liz Claiborne e Pvh studiano i prossimi passi con un occhio ai mercati globali, quello europeo compreso. Mentre marchi più piccoli e specializzati su nicchie di pubblico, stanno affermandosi sulla scena internazionale: come Sean John Clothing, fondato nel 1988 dal cantante rap Sean Combs (ha appena ricevuto l'Oscar della moda come stilista dell'anno).
Fra i gruppi più solidi e con più risorse a disposizione per fare shopping oltre oceano c'è Vf corporation di Greensboro, North Carolina, 52.300 dipendenti, 5,2 miliardi di dollari di fatturato, in larga parte derivante dalla produzione e vendita di jeans con i marchi Lee, Wrangler, Rustler, per citarne solo alcuni. «Vf è tutta basata sui marchi», spiega Mackey McDonald, ceo 57enne di Vf, la cui strategia è continuare a crescere arricchendo il portafoglio di griffe del gruppo. In Europa finora la sua attenzione è andata ai marchi sportivi: gli ultimi due acquisiti sono Kipling Belgium, che produce borse, zaini, scarpe e occhiali e li vende soprattutto in Belgio, Olanda, Gran Bretagna e alcuni Paesi asiatici; e l'italiana Green Sport Monte Bianco, proprietaria della griffe di abbigliamento Napapijri; distribuita in Europa, Usa, Giappone e Cina.
Estratto da CorrierEconomia del 28/06/04 a cura di Pambianconews