«Nella ripresa noi saremo in prima fila. La moda ha delle antenne particolari, una sensibilità estrema ai segnali di cambiamento. E, senza cadere in eccessi di ottimismo, questi segnali positivi abbiamo cominciato ad avvertirli 3 o 4 mesi fa e ora sembrano confermati dalle richieste per le sfilate di Milano in ottobre». Laura Biagiotti, stilista con un'esperienza ormai trentennale nel mondo della moda, non nasconde la propria fiducia nel rilancio dell'economia, convinta che una forza trainante per l'Europa potrà venire dei Paesi orientali.
Signora Biagiotti, come giudica la situazione della Cina?
Amo molto i cinesi e conosco bene i loro pregi e difetti. Oggi stanno vivendo un boom economico come il Giappone negli anni 60, solo moltiplicato per cento visto il numero degli abitanti. Non credo che possiamo mettere lucchetti a tutti i nostri prodotti, non possiamo brevettare la pizza nel mondo, ma possiamo creare una cultura della buona cucina, o della buona moda. Non credo ai protezionismi come non credo ai ritorni al passato. Penso che noi dobbiamo mantenere integra la nostra identità nell'arte, il nostro valore aggiunto. Abbiamo ancora molta strada da percorrere, molti mercati da conquistare. E la Cina è il primo. Certo, ci vuole pazienza, grandi investimenti, ma non vedo un ripiegamento per il made in Italy.
La competitività del made in Italy si gioca anche sull'innovazione?
Scordata la rendita della lira svalutata, oggi siamo tutti più impegnati sul prodotto e sulle economie di scala. Certo, le aziende in generale non hanno investito abbastanza in tecnologia, ma si può sopperire attraverso le joint venture. L'abbinamento tra griffe e produttori è una necessità del sistema: sottobraccio si viaggia meglio. Anche in altri settori, la forza del design abbinato alla tecnica ha dato risultati eccellenti. Dobbiamo cercare di bilanciare il gap tecnologico coordinandoci in gruppi, con ruoli ben precisi, per valorizzare il
nostro immenso patrimonio culturale.
è questo uno dei motivi che l'ha spinta a diversificare nel settore degli orologi?
Tanti anni fa avevo già disegnato degli orologi. Ma ora la collezione prodotta e distribuita da Time Force Europe è una cosa nuova, che ripropone il nostro Dna di qualità, sperimentazione e design. Una persona creativa è affascinata dalla sfida con nuovi oggetti: se avessi fatto sempre vestiti mi sarei stufata! Ma è anche il mercato che impone di diversificare, e questo ti dà la possibilità di capire meglio il rapporto tra prodotto e prezzo finale, per mantenere la concorrenza soprattutto all'estero.
Estratto da Il Sole 24 Ore del 6/09/03 a cura di Pambianconews