Analisti delusi e malumore tra gli investitori. I grandi magazzini Marks & Spencer hanno affrontato ieri una giornata difficile, dopo l'annuncio dei risultati per il primo trimestre, in crescita, ma non sufficienti a convincere gli operatori sul mercato. Sempre ieri, in assemblea, la società è stata inoltre contestata per la sua politica retributiva, considerata troppo generosa. Una protesta contro i cospicui stipendi assegnati ai dirigenti, dopo le vivaci polemiche che nei giorni scorsi hanno movimentato l'assemblea della Burberry.
La britannica Marks & Spencer si è presentata agli azionisti e agli analisti con una crescita del 3,8% nel primo trimestre 2003 (terminato il 12 luglio). Un andamento trimestrale che vede un aumento nella divisione calzature, abbigliamento e articoli da regalo del 3,9 per cento. Una buona percentuale, ma che stona in rapporto al balzo del 14,8% realizzato nello stesso periodo dello scorso anno, quando la società riprese a correre dopo tre anni di delusioni.
«Abbiamo avuto un primo trimestre soddisfacente, ha commentato l'amministratore delegato Roger Holmes, con un miglioramento nella performance nel tessile, particolarmente in giugno, e buone vendite nel food durante tutto il periodo».
Inoltre il gruppo Pensions and Investments Research Consultants (Pirc), che rappresenta un folto numero di azionisti, ha protestato contro il #'golden hello'' (il benvenuto d'oro) da di 1,1 milioni di sterline (oltre 1,5 milioni di euro) versato all'ex numero uno di Selfridges, l'italiano Vittorio Radice, passato alla guida dei prodotti per la casa di Marks & Spencer proprio per rilanciare la divisione più in difficoltà del gruppo. «Il nostro successo dipende dalla nostra capacità di attrarre professionisti di alta qualità», è stata la risposta del presidente Luc Vandevelde.
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Estratto da Il Sole 24 Ore del 17/07/03 a cura di Pambianconews