Lo spaccato del settore sportswear a metà anno restituisce il profilo di un comparto afflitto dagli stessi mali che in questo momento penalizzano l'economia mondiale e che reagisce con un atteggiamento di cauta attesa. Senza sbandierare più nuovi marchi, licenze e acquisizioni, né rincorrendo i fatturati. Mirare alla redditività dell'impresa e alla salvaguardia del marchio e dei valori a esso connessi sono i diktat del giorno. Se in passato le realtà di spicco ci avevano abituati (e si erano loro stesse abituate) a fatturati in crescita sensibile, in generale per il 2003 non si ergono più a vessillo cifre e percentuali. Ma c'è chi azzarda ancora a fare nuove scommesse, sfidando con coraggio i rigori della congiuntura.
è il caso della Fashion Box di Claudio Buziol, che a Pitti Immagine Uomo esordisce con una nuova linea, We-R-Replay, #'una collezione di casual evoluto dove sarà dato grande spazio alla ricerca e all'intervento artigianale, spiega Buziol. Prenderà il posto di E-Play, che nel frattempo si è trasferita nel segmento del prét-à-porter ed è gestita dalla Knit Box di Carpi''. Ma le iniziative non sono finite per la Fashion Box (che tuttavia non prevede di superare nel corso del 2003 il fatturato 2002 di 215 milioni di curo, realizzato all'estero per il 70%): l'azienda veneta sbarcherà a settembre in Brasile con un negozio monomarca Replay a San Paolo, città dove da poco è operativo un polo produttivo di proprietà. Si scommette inoltre sul Giappone dove a luglio si inaugura un monobrand Replay a Tokyo, cui faranno seguito altre tre aperture. Congelate al momento le attività in Cina dove è bloccata (causa Sars) la joint-venture con un partner locale e dove si stanno abbandonando gli accordi di delocalizzazione produttiva.
Adeguamento di orizzonti anche per il Gruppo Sixty che, fresco di inaugurazione di un monomarca a Hong Kong e pur ammettendo l'importanza che la Cina riveste per il gruppo, preferisce puntare su Stati Uniti e Sud America. Non a caso una ricerca condotta da Pambianco Strategie di Impresa lo pone al secondo posto nel 2002 (dopo Dolce & Gabbana) per percentuale di crescita con un +31,8%. Le cifre sono significative. Un fatturato di 570 milioni di euro nel 2002 e la previsione di raggiungere i 650 milioni nel 2003.
Estratto da Fashion del 17/06/03 a cura di Pambianconews